SINIO - Gelindo ritorna a Sinio

Stagione “Autunno è… teatro”

08/12/2016 14:15

Sabato 17 dicembre, alle ore 21, presso il Nostro Teatro di Sinio, per la stagione "Autunno è… teatro", un appuntamento speciale: nell’imminenza delle feste natalizie, ritorna “Gelindo”, fiaba natalizia piemontese, nella versione "a veglia" di Luciano Nattino tratta dalla tradizione popolare piemontese e portato in scena dagli Arliquato gruppo folk di Castiglione d’Asti.
Il segreto del successo di questa commedia dialettale è certamente l’originalità di far parlare i personaggi, una famiglia di pastori – contadini, con il linguaggio gergale del popolo, vivo, tagliente, incisivo e soprattutto candidamente ingenuo e scherzoso.
Gelindo ritorna con la sua cavagna carica di ricordi e speranze. Ritorna con le brume e l’odor di mosto, con le prime gelate e l’attesa del lieto evento. Il suo nome è legato al protagonista dell’inverno: il gelo, mentre la sua fama viene dal suo partire e tornare sempre indietro, tipico di chi per smemoratezza o indecisione ha sempre un’ultima raccomandazione, un’ultima cosa da dire ai suoi. La “divota cumedia” del "Gelindo" è stata, fino alla metà del secolo scorso, il testo teatrale popolare più conosciuto e rappresentato in Piemonte: negli oratori, nelle stalle, nei teatrini parrocchiali. La sua origine è monferrina (ci sono dei testi scritti a partire dal XVIII° secolo) e la sua tradizione orale si collega al teatro medioevale, ai presepi viventi di francescana memoria. La favola tradizionale piemontese vuole che Gelindo sia il primo contadino ad arrivare alla grotta dove è nato il Bambin Gesù, in quanto è lui che ha dato l’indicazione a Giuseppe e a Maria dove andare a riposare. Anche perché è lui il proprietario della stalla, è lui il padrone del bue. Nel presepe piemontese egli è infatti il primo pastore di fronte alla capanna, con l’agnello sulle spalle. Gelindo arriva alla grotta a portare cibo, bevande, panni puliti insieme alla sua famiglia. La moglie di Gelindo, Alinda, è la figura che, nella favola e nel presepe, presenta alla coppia di sposi un panno bianco (è il corrispettivo della Veronica nella Passione) mentre Aurelia, la figlia, porta le uova, Medoro, il cognato, porta i formaggi e Tirsi, il garzone, salamini e vino. E in più, in molte versioni, Gelindo porta anche la musica, suonando egli stesso la piva. È dunque lui il primo “portatore di doni”, materiali e immateriali. Purtroppo non sono in molti a conoscere questa storia o a ricordarla. Anche quest’anno, sicuramente, ci sarà un dilagare di Babbo Natale, di barbe finte, di cappucci rossi, il più delle volte legati alla pubblicità di questo o quel prodotto. Con il “Gelindo” si vuole invece tutelare e valorizzare una tradizione autentica e originale, non per uno sguardo nostalgico verso il passato ma perché molte tradizioni, come il “Gelindo”, lasciano ancora oggi dei segni profondi e vitali. 
L’ingresso è, come sempre libero e gratuito, informazioni e prenotazioni ai n. 0173.613420 – 0173.263990 – 334.1392727.
La rassegna si concluderà giovedì 22 dicembre alle ore 21 con la recita di Natale dei bambini della scuola elementare di Sinio.

Le date dell'evento:

La compagnia del Nostro Teatro di Sinio

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