Ad Alba l'Associazione Alec presenta “Io, se fossi faber!”, un evento che riscopre il cantautore genovese con uno sguardo nuovo e contemporaneo. L’appuntamento è per venerdì 28 febbraio alle 21, presso la Sala Riolfo, in via Vittorio Emanuele II, all'interno del Complesso Monumentale della Maddalena. Sul palco il Collettivo Musicisti Indipendenti (CMI) accompagnerà il pubblico in un percorso emozionante tra le melodie senza tempo di De André e nuove sfumature sonore. Più che un omaggio, un dialogo musicale. L’anima poetica di De André si intreccia con il linguaggio sonoro del CMI, dando vita a una rilettura intensa, rispettosa e innovativa. Attraverso arrangiamenti inediti e un sound che fonde diverse influenze musicali, il CMI restituisce l’essenza dei suoi testi, esaltandone nuove sfumature. Non una celebrazione nostalgica, ma un incontro tra passato e presente, tra memoria e innovazione.
A dare voce e ritmo a questa esperienza saranno: Michela Battaglino, Stefania Bonetto, Fabrizio Piumatti (voci e percussioni), Marco Morone (chitarre), Roberto Massucco (tastiere), Max Molino (basso), Toni Battaglino (batteria e percussioni).
Storia musicale di un gruppo di amici
Il Collettivo Musicisti Indipendenti (CMI) nasce negli anni ’90 dall’incontro di un gruppo di amici uniti dalla passione per la musica autentica e indipendente. “Sin dall’inizio, volevamo creare un suono che fosse nostro, qualcosa di personale e originale”, raccontano i membri della band. Così inizia un percorso fatto di sperimentazione sonora, collaborazioni con realtà come il REM Studio di Bra e la partecipazione a numerose manifestazioni musicali in tutta Italia. La formazione originale comprendeva Stefania Bonetto (voce), Marco Morone (chitarre), Roberto Massucco (tastiere), Max Molino (basso) e Toni Battaglino (batteria e percussioni). Un ruolo fondamentale negli arrangiamenti lo ha avuto Marco Dellatorre, oggi tecnico del suono di livello internazionale (con collaborazioni con Nile Rodgers, Earth Wind & Fire, Lionel Richie, Anastacia, Al Jarreau, Manhattan Transfer e molti altri), rimasto nel tempo un riferimento prezioso per il gruppo.
Dopo una pausa segnata da esperienze e collaborazioni individuali, il gruppo si ricompone nel 2005 con un nuovo progetto: Big Yellow Taxi, un tributo alla cantautrice canadese Joni Mitchell, con particolare attenzione ai lavori realizzati con il leggendario bassista Jaco Pastorius. “Questo progetto ci ha portati a esplorare nuove atmosfere, spingendoci dalla West Coast fino al jazz e alla fusion, con un’attenzione speciale alle sonorità e all’intimismo tipici della musica di Joni Mitchell”. Durante questa esperienza, il gruppo realizza per la prima volta arrangiamenti originali di brani di Fabrizio De André, collaborando con il Piccolo Teatro di Bra per lo spettacolo Ephraim e Lia – Storia di una Buona Novella, scritto e diretto da un membro della band e andato in scena il 12 gennaio 2019 al Teatro Politeama di Bra, registrando il tutto esaurito. Due delle protagoniste dello spettacolo, Stefania Bonetto e Michela Battaglino, diventeranno in seguito le voci ufficiali di CMI. Con l’arrivo della pandemia, nasce l’idea di Faberbook, un reading per band e attori che permette di portare avanti l’attività artistica nel rispetto delle restrizioni del periodo. “In quel momento così difficile, abbiamo sentito il bisogno di trovare un nuovo modo per suonare e raccontare. Così è nato Faberbook, un intreccio tra musica e teatro che ci ha permesso di continuare a condividere il nostro lavoro. Il progetto Fabebook viene ancora oggi presentato in collaborazione con il Piccolo Teatro di Bra”.
Lo spettacolo alterna pièce teatrali e letterarie a brani di De André, gettando le basi per quella che sarà l’evoluzione definitiva del collettivo. È in questo momento che si unisce al gruppo un altro grande amico, Fabrizio Piumatti, completando la front line della formazione. L’interesse per De André si fa sempre più centrale e prende forma il progetto "Se io fossi Faber", in cui CMI rilegge e riarrangia alcuni dei suoi brani, restituendone la forza poetica e il valore dirompente. “In un periodo storico in cui riaffiorano inquietanti richiami a un passato che sembrava dimenticato, le parole di De André sono più attuali che mai. È una musica che non smette di parlare.” Oggi, CMI è un collettivo aperto, dove la passione per la musica si intreccia con l’amicizia e il piacere di suonare insieme. “Alla fine, è sempre stato questo il senso di tutto: ritrovarci, suonare e raccontare storie con la nostra musica”.