Regina di cuoi. Cosa suggerisce questa manciata di parole? Chi ha confidenza con la storia di Bra vi scorge un’epopea che, dipanatasi tra metà Ottocento e metà Novecento, allude al secolo che vide la città roerina imporsi come una delle capitali italiane dell’industria conciaria.
Chi ha alle spalle buone letture, invece, con la mente vola subito a un volume di Giovanni Arpino, intitolato, appunto, Regina di cuoi, una ventina di racconti che, composti negli anni Cinquanta, furono oggetto di costante attenzione da parte dell’autore che auspicava che, prima o poi, confluissero in volume. L’auspicio si realizzò solo dopo la morte dell’autore quando l’opera, curata da Cetta Bernardo, finalmente vide la luce.
A distanza di quasi 30 anni, al fine di rendere nuovamente disponibile un libro che a suo modo è diventato un classico, almeno per i braidesi, Regina di cuoi torna nelle librerie per i tipi dell’Araba Fenice, cui si deve pochi mesi la ristampa di Gli anni del giudizio, che sempre Arpino considerò suo autentico esordio letterario.
La nuova edizione di Regina di cuoi sarà presentata sabato 19 maggio alle ore 17 a Bra presso Palazzo Mathis (piazza Caduti per la Libertà). Interverranno Cetta Bernardo, curatrice della prima edizione e del saggio critico che viene qui puntualmente riproposto, Fabio Bailo, assessore alla Cultura e autore dell’introduzione alla ristampa che focalizza l’attenzione su personaggi e luoghi di Bra che troviamo trasfigurati nei racconti, Tomaso Arpino, figlio del grande scrittore, e Gabriella Del Treste che leggerà alcuni brani particolarmente evocativi. L'ingresso è libero.
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