Martedì 29 aprile, alle ore 17, è in programma nella sede della Provincia di Cuneo (sala Giolitti) il convegno su 41 bis e regime detentivo speciale promosso dal garante regionale dei detenuti, in collaborazione con la conferenza dei garanti territoriali.
“La questione del regime detentivo speciale, reso stabile nel nostro ordinamento penitenziario con il famoso articolo 41 bis della legge 354 del 1975, continua a creare dibattito e visioni radicalmente contrapposte fra chi lo considera un’ineludibile necessità, chi come un vulnus insanabile incompatibile con i principi costituzionali, chi come un modello organizzativo apprezzato anche all’estero e chi come vera e propria ‘tortura democratica’” osservano i promotori.
In Piemonte sono presenti due sezioni 41 bis: a Cuneo (92 posti, sono ora presenti 46 ristretti) e a Novara, con 70 posti di cui 68 occupati dai detenuti. “Qual è il senso della pena - domandano i garanti - per i 749 detenuti oggi sottoposti a questo regime particolarmente restrittivo e vincolato a rigide prescrizioni (13 di questi sono donne), disseminati in 12 sezioni detentive in carceri presenti nel centro-nord del Paese?”.
Il convegno è introdotto e moderato da Bruno Mellano, garante dei detenuti della Regione Piemonte. Dopo i saluti della presidente della sezione di Cuneo della Camera Penale, avvocato Dora Bissoni, e del garante dei detenuti cuneese Alberto Valmaggia, sono attesi gli interventi di Davide Bianchi (ricercatore in diritto penale presso il dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino), Elisabetta Piccinelli (magistrato di sorveglianza di Cuneo), Alessandro Ferrero (presidente dell’Ordine degli Avvocati di Cuneo) e Alessandro Brustia (avvocato penalista, già presidente della Camera Penale di Novara).