CUNEO - "A Cuneo ogni anno l'arrivo dei braccianti coglie la città impreparata": se ne parla a "Zoe in Città"

Giovedì 12 agosto "Il tempo delle mele", appuntamento organizzato dalla Rete Minerali Clandestini per parlare di lavoro e sfruttamento

c.s. 10/08/2021 08:18

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa diffuso dalla Rete Minerali Clandestini riguardo a un evento che si svolgerà giovedì 12 agosto alle ore 21 a Cuneo, nell’ambito della rassegna “Zoe in Città” presso il Parco della Gioventù.
 
In questo paese si parla dei lavoratori soltanto nelle brevi di cronaca, quando centinaia di persone vengono licenziate con un sms o quando si fa la triste conta dei morti per il lavoro, che negli ultimi sei mesi sono stati 554, più di tre al giorno. Noi vogliamo, invece, continuare a parlare di quei lavoratori tanto indispensabili quanto invisibili che ogni giorno riforniscono le nostre tavole. Crediamo che sia necessario perché in Italia, paese che siede nei vari G7, G8, G20... convivono, nell'indifferenza dei più, sistemi di lavoro ipertecnologici e altri come la schiavitù e il servaggio, che credevamo appartenere a secoli passati, ma che invece fanno organicamente parte della modernità. Fra questi ultimi, ogni anno, nelle campagne riaffiora il tema dello sfruttamento dei braccianti, reclutati in gran parte, ma non solo, fra gli immigrati. Proprio di questo parleremo giovedì 12 agosto alle 21 a Cuneo, nello spazio culturale di Zoè in Città presso il Parco della Gioventù (ingresso libero), con l'evento dal titolo “Il tempo delle mele”. È importante riportare il lavoro al centro, anche perché dalle sue condizioni si misura il grado di civiltà di un paese. Purtroppo anche a Cuneo, ogni anno, la presenza di questi lavoratori, fondamentali per l'economia agricola, trova la città impreparata; pare strano che queste persone abbiano diritto a condizioni di vita dignitose e solo la mobilitazione di volontari e delle cooperative sociali supplisce, in parte, allo scarso impegno delle istituzioni. Come rete di associazioni del cuneese Minerali Clandestini vogliamo mettere il tema all'ordine del giorno: a tale scopo abbiamo organizzato una serata per ascoltare le voci dei lavoratori stagionali e degli immigrati all'interno di un interessante programma che prevede anche performance artistiche, proiezioni di documentari e letture. Sarà una serata che prova a uscire dagli stereotipi per riconoscersi nella comune umanità. Serge Latouche nel libro "Mondializzazione e decrescita. L'alternativa africana" riprende un mito africano che presenta il rapporto fra neri e bianchi sotto forma di dialogo: la maschera del bianco ha orecchie piccolissime e una bocca enorme; la maschera del nero ha una bocca minuscola e grandi orecchie. Vogliamo questa volta smettere di parlare "per conto di", per ascoltare finalmente le persone che vivono e lavorano nei campi vicini alle nostre case. Questo ci permetterà anche di fare luce sulla filiera del cibo e sulle distorsioni del mercato. Occorre essere consapevoli che il costo relativamente basso dei prodotti agricoli deriva dalla scarsa remunerazione agli agricoltori e dallo sfruttamento disumano dei braccianti. Questi ultimi, che sono oltre 200.000 nel Paese, sono l'anello più debole, privi come sono del diritto di avere diritti, e costretti a un nomadismo incessante per inseguire il lavoro. La stessa condizione di irregolarità, che è comune a molti di loro, dipende da precise scelte politiche; chi non può regolarizzarsi è più ricattabile e non ha alcun potere contrattuale. Queste situazioni, però, non dipendono dal destino e non si risolvono invocando principi etici; Questi fenomeni sono sociali, politici ed economici, e per questo ciascuno di noi, come cittadino e come consumatore, è chiamato a fare la sua parte; di questo parleremo a Zoè in Città, perché il cambiamento parte dall'informazione e dalla consapevolezza. 
 
Minerali Clandestini Cuneo

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