CUNEO - A Cuneo un ciclo di tre incontri per i 150 anni dell’Impressionismo

Gli eventi sono in programma giovedì 21, 28 novembre e 5 dicembre presso il Museo Casa Galimberti

Redazione 19/11/2024 19:05

In occasione dei 150 anni dell’Impressionismo anche Cuneo intende proporre il dovuto omaggio a questo movimento artistico che, dopo un inizio polemico, ha conquistato pubblico e critica. Tre relatori si alterneranno per illustrare alcuni aspetti originali del movimento in relazione anche al nostro territorio culturale.
 
Gli incontri si svolgeranno giovedì 21 e 28 novembre e giovedì 5 dicembre presso il Museo Casa Galimberti alle ore 17.30. Il ciclo di incontri è promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Cuneo in collaborazione con l’Alliance française di Cuneo, la Fondazione Peano e il Museo Mallé. Giovedì 21 novembre ci sarà l’incontro inaugurale con l’intervento di Manuela Vico che presenta “La Senna culla dell’Impressionismo”. Questo territorio geografico ben circoscritto a monte e a valle di Parigi farà della Senna la protagonista indiscussa di centinaia di opere. Nascono così dei luoghi mitici di incontro, famosa è la veduta dell’isola della Grenouillère dipinta da Monet e da Renoir, quasi dalla stessa prospettiva. Alcuni pittori, per meglio captare le vibrazioni della luce sull’acqua, si costituirono dagli atelier direttamente su piccole imbarcazioni solcando le acque della Senna.
 
Giovedì 28 novembre relazione di Ivana Mulatero sul tema “Dal plein air impressionista al carnet de voyage”. La pittura en plein air e i temi contemporanei sono alla base del grande successo dell’Impressionismo che ha visto la luce in uno studio fotografico parigino nel 1874. Perché, a distanza di così tanti anni, il movimento impressionista continua a regalarci stupore e incanto? Tante le ragioni la capacità di mostrare cose semplici: le spiagge e il mare, le ninfee in uno stagno, una gazza sullo steccato coperto di neve.
 
Giovedì 5 dicembre conclude il ciclo Alessandro Abrate che presenta “Matteo Olivero a Parigi e l’ambiente degli impressionisti”. Matteo Olivero (Pratorotondo, 1879 - Saluzzo, 1932), pittore piemontese, nel 1900 con una borsa di studio della torinese Accademia Albertina visita a Parigi l’Esposizione Universale e rimane colpito dal fermento culturale della Ville Lumiere. A Parigi tornerà e avrà modo di conoscere e frequentare alcuni personaggi legati all’Impressionismo e, più in generale, alla vita artistica della capitale francese, fra i quali Emile Zola, Medardo Rosso, Charles Morice, oltre a giornalisti, pittori e mercanti d’arte che apprezzano il talento artistico del giovane piemontese.
 
L’entrata è libera.

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