Dopo le fortunate esperienze di promozione di spettacoli teatrali in o sull’occitano, per la primavera 2025 l’Espaci Occitan di Dronero, con il sostegno della Regione Piemonte, propone due recital ispirati alla storia delle valli.
DrSi comincia venerdì 7 marzo alle ore 21 con un monologo di e con Irene Borgna dal titolo “La canzone della foresta”, piccola storia vera di 136 anni fa che parla di donne, boschi e coraggio. Di questa vicenda fino a qualche mese fa non era rimasta che la metà di una canzone: le sue parole; ma anche loro, scampate per miracolo a due guerre mondiali e allo spopolamento delle montagne, stavano a poco a poco perdendo senso e colore. Poi, il colpo di scena: qualcuno ha ripescato in extremis la piccola storia dagli archivi polverosi, le ha restituito volti, nomi, forme, colori e voce. Per ultima è arrivata la musica: così nel 2024, dopo decenni di silenzio, è tornata a risuonare la canzone di Chambons, che ricorda la ribellione di un minuscolo villaggio della Val Chisone alle prepotenze di chi, per avidità, voleva tagliare gli alberi centenari che difendevano case e campi dalle valanghe. Una leggendaria rivolta passata alla storia come “il tumulto delle donne”, protagoniste di un episodio di resistenza civile capace di toccare corde assai profonde, che vibrano ancora nel presente. Oggi la vicenda rivive attraverso gli acquerelli di Silvia Benetollo, che sfilano in un teatro giapponese di legno portatile, il kamishibai, animate dalla voce narrante di Irene Borgna, antropologa che si occupa di educazione ambientale per le Aree Protette delle Alpi Marittime, autrice de “Il pastore di stambecchi. Storia di una vita fuori traccia” e che con “Cieli neri” ha vinto il premio Mario Rigoni Stern nel 2021.
Sabato 29 marzo alle ore 21 sarà la volta dello spettacolo in parole e musica del Gruppo Teatro Angrogna dal titolo “Migranti - Quando le persone devono scappare dalla fame, dalla guerra e dalla dittatura”. Jean-Louis Sappè e Maura Bertin, con la collaborazione tecnica di Erica e Marco Rovara, forti della loro esperienza teatrale ormai ultracinquantennale, portano in scena una riflessione storica sui 30 milioni di italiani che dall’Unità d’Italia ad oggi hanno abbandonato definitivamente il nostro paese a causa dell’incremento demografico e della miseria economica, fenomeno che ha colpito anche le valli valdesi del Piemonte. Accanto alle emigrazioni causate dalla fame ci sono anche quelle per motivi politici, come al tempo del fascismo, che spinse all’esilio volontario o coatto oltre 700 mila uomini e donne che non condividevano il regime mussoliniano. Da qui si parte per arrivare ai giorni nostri, quando sono altri popoli di diseredati a dover scappare dalla guerra e dalla dittatura, cercando di raggiungere, chi a piedi, chi su pericolanti barconi un’Europa cristiana, ma sempre più immersa nella xenofobia.
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero e gratuito, e si svolgeranno presso Espaci Occitan, in Via Val Maira 19 a Dronero; per info tel. 0171.904075, mail segreteria@espacioccitan.org e sito
www.espaci-occitan.org.