“Furono sparati numerosi colpi da cinque caccia tedeschi Me109 e il bombardiere fu messo fuori controllo e iniziò a girarsi perdendo quota […]. Diedi l’ordine di abbandonare il B-24 […] sono precipitato e mi sono lanciato a circa 10.000 piedi”.
Lt. McCollum Homer Stacy
“Vidi Gojlik lanciarsi prima di me, fu il primo a lasciare il bombardiere […]. Il pilota tedesco sparò deliberatamente al paracadute che si lacerò attorcigliandosi sulle spalle di Gojlik”.
S. Ten. Ralph Potter
Le testimonianze del pilota McCollum, comandante del bombardiere Liberator B-24D “Yankee Doodle Dandy” e dell’ufficiale navigatore Potter sono significative per comprendere la tragedia della guerra. L’11 novembre 1943 questo bombardiere si schiantò contro il Roccoston presso Andonno.
Il 26 maggio 1944 il Serg. mitragliere Harold Bolick (il protagonista del racconto di Davide Schiffer “Non c’è ritorno a casa”) e l’ufficiale navigatore Fred Letz, che si erano paracadutati su Entracque, trovarono rifugio a Tetti Brinda di Roaschia.
Il 24 luglio 1944 un altro bombardiere americano spanciò sulla Bisalta, emozionanti le avventure dell’equipaggio che abbandonò l’aereo in avaria e riuscì a paracadutarsi sulle colline di Gavi mentre il Flying Fortress B-17, del peso di oltre 17 t, proseguì il suo volo senza equipaggio e planò su Colla Piana.
Il 25 ottobre 1996 Norbert Blanknheim, l’ufficiale navigatore di questo B-17 scrisse da Milwaukee : “E’ molto difficile per chi non era sul posto capire tutto quello che gli uomini e le donne italiane hanno fatto per noi e rendersi conto dell’immensa gratitudine che dobbiamo alla vostra gentilezza, umanità e coraggio. Ci diedero rifugio, ci nutrirono, ci protessero dalle ricerche dei nemici e ci guidarono alle nostre linee…”
Il prossimo 18 dicembre alle ore 20.30, nella bellissima Confraternita di Roaschia, appena restaurata, Gerardo Unia e Sergio Costagli, autori di “Ali spezzate. Incidenti aerei sulle Alpi Sud-Occidentali”, narreranno le vicissitudini dei superstiti di quegli equipaggi.
Quel lontano terribile passato di guerra è ancora legato da un sottile filo al presente, si rifà vivo con la visita in Italia dei figli di Ralph Potter. Ronald, Steven e Gary Potter pochi anni fa hanno ripercorso gli itinerari di fuga del loro padre e anche se probabilmente non hanno provato le stesse angoscianti sensazioni di Ralph, hanno di certo avvertito inconsuete ed intense emozioni in territori per loro, ora, meno sconosciuti e meno lontani.
Quando è stato informato della serata del 18 dicembre, Ronald Potter ha inviato al Sindaco di Roaschia questo messaggio:
Egregio Sindaco di Roaschia,
mi chiamo Ronald G. Potter e Le scrivo dagli Stati Uniti per conto del mio caro amico Sergio Costagli.
Sono il figlio maggiore del Ten. Ralph W. Potter l’ufficiale navigatore di un bombardiere, uno dei sei sopravvissuti di un equipaggio di dieci persone a bordo del B-24 "Yankee Doodle Dandy" che è stato abbattuto vicino a Cuneo il 23esimo compleanno di mio padre l'11 novembre 1943.
È mio grande onore, e anche quello dei miei due fratelli minori, ringraziare Lei e il Suo Consigliere comunale per l'opportunità di condividere la nostra umile gratitudine per la bella generazione di partigiani italiani che hanno salvato la vita di mio padre nella seconda guerra mondiale.
Senza la gentilezza, l'abilità e la dedizione senza paura di questi uomini e donne meravigliosi che hanno rischiato la vita per salvare gli aviatori americani abbattuti in territorio nemico, oggi non sarei qui.
Tutti noi oggi abbiamo un grandissimo debito di gratitudine verso tutti i nostri antenati che hanno rischiato tutto e hanno dato la vita per salvare l'Italia dai fascisti e dai dittatori che hanno minacciato di distruggere le persone amanti della libertà in Europa, America e in tutto il mondo.
Grazie per il suo meraviglioso tributo il 18 dicembre.
Non potrò essere presente di persona, ma il mio spirito ci sarà.
Cordiali saluti,
Ronald, Gary e Steven Potter
Stati Uniti d'America
Un po’ di tempo della serata sarà dedicato al racconto del ritrovamento del Comet 4C di re Ibn Aziz al Saud il primo maggio 1963, dopo oltre quaranta giorni di ricerche.
Saranno proiettate alcune immagini di allora (anche fotografie inedite provenienti dagli USA) e di oggi.