Camminare per le vie di montagna delle Alpi Marittime rappresenta un’esperienza unica per la straordinarietà dell’ambiente, la ricchezza di flora e fauna, i panorami eccezionali che sanno ricongiungerci ad un’intimità profonda con la natura. Per l’escursionista l’occasione è ancora più unica quando questi percorsi offrono anche la possibilità di un approccio storico da intrecciare passo dopo passo, lungo cammini che sono stati testimoni delle vicende belliche della Seconda Guerra Mondiale, della Lotta di Liberazione e della persecuzione razziale.
Ai due colli di Ciriegia e Finestra che collegano la valle Vesubie con la valle Gesso, una targa apposta nel settembre 2005 sulla facciata della casermetta eretta negli anni ’30 del secolo scorso a difesa del valico, recita: “Attraverso questo colle, nel settembre del 1943, centinaia di ebrei provenienti da tutta Europa cercano spesso invano di salvarsi dalla persecuzione antisemita. Tu che passi di qui libero, ricordati che questo è accaduto ogni volta che tolleri che chiunque altro non goda dei tuoi stessi diritti”.
Il riferimento è agli ebrei in résidence forcée di Saint Martin de Vésubie che l’8 settembre del 1943, alla notizia dell’armistizio italiano, spinti dalla paura di veder arrivare di lì a poco i nazisti e animati dalla speranza di approdare in un’Italia ormai fuori dalla guerra, decisero di lasciare la valle francese e di valicare le Alpi attraverso quei colli. Più di 800 profughi ebrei di ogni età, rappresentanti di 23 differenti nazionalità, si mossero in massa per lo più senza preparazione e attrezzatura adatta in quella che era ormai una fuga senza fine dalla furia nazifascista.
Giunti in valle Gesso, circa la metà furono rinchiusi nel campo di concentramento organizzato dai nazisti a Borgo San Dalmazzo; il 21 novembre 1943 dalla stazione ferroviaria cittadina partiva il convoglio che avrebbe condotto 331 di loro al campo di sterminio di Auschwitz. Altri tre, sfuggiti all’internamento, furono poi presi per ordine della RSI, internati nel campo insieme ad altri 23 ebrei italiani, e deportati il 15 febbraio del 1944. Ottant’anni dopo, la conoscenza di quei fatti è affidata al Memoriale della Deportazione, sorto a lato della stazione ferroviaria di Borgo San Dalmazzo, e all’attiguo allestimento multimediale storico-didattico MEMO4345, aperto al pubblico tutti i fine settimana (
info e orari qui).
Da 25 anni il ricordo della traversata degli ebrei è celebrato da Attraverso la Memoria, incontro transfrontaliero alternatamente ad uno dei due colli, che prevede marce in partenza da Saint Martin de Vèsubie e dalla Valle Gesso a cui partecipano ogni anno centinaia di persone, tra cui spesso parenti dei perseguitati di allora. L’edizione 2023 di Attraverso la Memoria si svolgerà domenica 3 settembre al colle di Ciriegia (
vai al programma completo della manifestazione). Il ritrovo sul versante italiano è previsto alle ore 8 alle Terme di Valdieri, nel cuore del Parco delle Alpi Marittime; sul versante francese ritrovo alle ore 7 a Le Boréon - Saint Martin de Vésubie.
I percorsi inerenti alla persecuzione antiebraica – da Terme di Valdieri (colle di Ciriegia) o da San Giacomo di Entracque (colle di Finestra) a Saint Martin de Vèsubie – così come quello da Valdieri a Festiona attraverso Madonna del Colletto, fanno parte di una più ampia rete escursionistica del Cuneese denominata “I Sentieri della Libertà”, realizzata nel primo quinquennio del 2000 nell’ambito del progetto europeo “Memoria delle Alpi”, e dedicata alla memoria della Seconda Guerra Mondiale, della Resistenza e della persecuzione antisemita.
È così che, passo dopo passo fino in cima ad un valico che fu percorso da centinaia di profughi ebrei, dopo aver ascoltato i testimoni silenziosi rappresentati da borgate sparse e casolari diroccati, essersi soffermati di fronte a una lapide o aver partecipato a una visita guidata a tema, camminando nel fitto dei boschi e tra le lastre millenarie delle cime, si può incontrare la storia di un passato non lontano che ancora interpella il nostro smemorato presente.