La Città di Busca dedica alla pittrice Maria Rosa Ravera Aira, nell’estate in cui compie cent’anni, una mostra personale nella galleria Casa Francotto. La carrellata di opere della prestigiosa pittrice trova quanto mai evocativo questo spazio l’esposizione, poiché, ancora prima di trasferirsi a Busca nel 1978, dove risiede tutt’ora, proveniente dalla nativa Savigliano, la giovane artista veniva a trovare qui l’amico, dottore pittore e poeta, Ernesto Francotto, che la fece innamorare di questi luoghi, dalle sponde del Maira e alla corona collinare.
I quadri che si vedranno nella galleria d’arte cittadina provengono dal Comune di Busca, dall’Ospedale Civile di Busca e da tanti privati cittadini. L’orario di apertura, con ingresso gratuito, è al venerdì dalle 16 alle 19, al sabato e alla domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. La mostra è curata da Cinzia Tesio e Dario Lorenzati, con la direzione tecnica di Maurizio Colombo e la segreteria organizzativa di Luca Gosso e Alessia Tallone.
“Busca è grata a Ravera Aira - dice il sindaco Ezio Donadio - per il suo sincero e totale attaccamento alla città, che ha sottolineato nel corso della sua vita in diversi modi, tra cui il dono alla municipalità di alcune delle sue opere più significative, come i quattordici acquerelli ‘I Martiri del 14 settembre 1944’, esposti nella galleria al primo piano del palazzo comunale, e altre pitture raffiguranti le facciate delle due Confraternite della Rossa e della Bianca. E’ con grande piacere, pertanto, che dedichiamo a questa amata e apprezzata artista l’evento culturale in programma”.
"La Mostra dedicata alla nostra concittadina - aggiunge l'assessore alla Cultura Lucia Rosso - vuole essere un’opportunità per celebrarne il talento e la creatività, ma è anche un momento significativo per la nostra comunità. L’arte ha il potere di ispirare, educare e unire le persone. L’augurio è che la vita e l'opera della nostra cara artista possano continuare ad arricchirci e ad essere di ispirazione anche ai più giovani".
La formazione artistica di Ravera Aira affonda le radici nella tradizione accademica, ma la supera grazie alla caparbietà che l’ha condotta ad una ricerca continua di incanto poetico e di libertà espressiva. “Vedere la vita a colori” è il suo messaggio artistico, sebbene la serenità, la semplicità e la purezza di molte delle sue opere non le abbiano impedito di vedere e denunciare il male, come per esempio nel ciclo pittorico dedicato all’eccidio nazifascista di San Chiaffredo esposto nel palazzo comunale di Busca.
Una vita a colori
Maria Rosa Ravera Aira nasce a Savigliano il 25 agosto 1924 da Valerio Modesto ed Elisabetta Berton Mussano, entrambi originari di Ivrea. La famiglia successivamente si trasferisce a Cuneo. Dopo gli studi magistrali Maria Rosa, consegue la maturità artistica presso l’Accademia Albertina di Torino. Insegna Educazione artistica alla Scuola media “Nigra” di Torino. Nel 1978 si trasferisce a Busca, dove risiede tutt’ora, che rappresenta la sua città adottiva e che è fondamentale per il suo percorso artistico. Ha tenuto numerose mostre personali e collettive, partecipato a rassegne e concorsi, ottenendo premi prestigiosi e segnalazioni contenute in una ricca biografia. Da alcuni anni Maria Rosa Ravera Aira è ospite della Residenza Ospedale Civile di Busca, mentre continua a partecipare attivamente alle iniziative culturali della città. Ogni suo quadro racconta una storia, cattura un’emozione e invita a riflettere.