Questo 2018 sarà, a Caraglio, l'anno del carnevale sostenibile.
Infatti, nella sfilata prevista per domenica pomeriggio 4 febbraio, non saranno presenti i grandi carri allegorici che avevano caratterizzato l'appuntamento di questi ultimi anni, ripetuti nella triade Busca-Caraglio-Dronero. Quindi un carnevale slow, forse più vicino al folclore tipico di queste terre. Tuttavia non mancherà il tradizionale rogo del cicio con le sembianze dell'antico tiranno del contado di Caraglio, protagonista negativo della leggendaria narrazione locale. Un rito ancestrale, liberatorio e di augurio, che affonda le radici in un passato lontano e fumoso dove, in origine, si bruciava un pupazzo di sterpaglie, poi, nel recente passato, una figura scelta da un carro allegorico della sfilata e, oggi, questa raffigurazione che lega tradizione e racconto di un territorio.
Il Carnevale, per Caraglio, è il momento di un gesto particolare, non comune, che affonda le radici in un tempo ancestrale e che lega la tradizione con la leggenda: è il momento del rogo del "cicio", un grande pupazzo che impersona il “Dusu”, antico signorotto locale, despota che imponeva alle giovani ragazze del contado caragliese, il “Jus primae noctis”, ovvero il diritto della prima notte il giorno delle nozze. Ma una giovane sposa caragliese si ribellò a tale imposizione uccidendo, in una notte buia e tetra, il tiranno. Si chiamava Cecilia e il suo gesto provocò la scintilla della rivolta capeggiata dal suo fidanzato: Roldano. Le colline di Caraglio si infiammarono e la notte si infuocò. Ecco il segnale atteso e che permise anche alle comunità vicine di unirsi alla lotta. Da quel gesto di rabbia e disperazione nacque la speranza per una nuova vita, come dall’inverno alla primavera.
Da quel gesto d’onore, secondo la leggenda, sorse una nuova libera città: Cuneo.
Info: Pro Loco Insieme per Caraglio
Tel. (Francesca) +39 338 1957 154 - (Mattia) +39 329 2516 729
Le date dell'evento: