Il Venezuela è un Paese precipitato negli ultimi anni in una condizione di profonda povertà, nonostante un passato ricco e glorioso. Le cronache riportano le vicende di una nazione che, tra i principali esportatori di petrolio in tutto il mondo, si trova oggi a combattere contro lo spettro della fame. Forse se ne parla poco, troppo poco.
“Sono circa 3 milioni, secondo le stime dell’Onu, i venezuelani che hanno lasciato il paese a causa della grave crisi economica e sociale – ha puntualizzato Maria Requena, presidente dell’associazione Venezuela in Piemonte – L’inflazione nel paese ha superato il 40mila per cento, rendendo impossibile l’acquisto di generi alimentari, mancano pane, latte e medicine. Oggi più che mai è giunto il momento di richiamare l’attenzione su quella che ormai si è tramutata in crisi umanitaria e dobbiamo farlo avviando azioni concrete”.
Così la presidente dell’associazione “Venezuela in Piemonte”, buschese di origine venezuelana, descrive sinteticamente uno degli obiettivi dell’associazione: informare e far conoscere la reale situazione che vive il Venezuela per poter attuare vere e proprie campagne di sensibilizzazione e offrire aiuti concreti. Molti sono già stati gli eventi ufficiali organizzati e che hanno trovato la sensibilità nelle istituzioni, in primis quello della Regione Piemonte .
A sostegno della causa venezuelana sono nate iniziative anche il Piemonte dove vivono, in particolare a Torino, almeno 600 venezuelani registrati dall’associazione (censimento non ufficiale svolto nel maggio 2017), ma probabilmente sono molti di più soprattutto gli italo-venezuelani. La stessa Regione Piemonte, insieme al Comitato Diritti Umani, ha lanciato una vera campagna di sensibilizzazione e di aiuto concreto nei confronti del Venezuela. L’obiettivo è quello di ottenere il pieno ripristino dei diritti civili nel Paese sudamericano e, soprattutto, aiutare la popolazione con l’invio – attraverso i canali delle associazioni – di beni primari essenziali, in particolare medicinali, cibo e latte per i bambini.
Questa è la motivazione che porta anche a Cuneo la proiezione del film documentario “Chavismo, la peste del secolo XXI” in programma al cinema Monviso lunedì 14 gennaio alle 18. La pellicola ha ricevuto il premio Internazionale di New York a novembre di quest’anno. Il regista Gustavo Trovar Arroyo, che risiede negli Stati Uniti poiché perseguitato dal governo venezuelano, afferma che “ é un documentario storico che serve e servirà a generare la coscienza su quanto sta soffrendo il popolo venezuelano. Un’opportunità di far conoscere la verità dell’orrore e della sofferenza”.
L’ iniziativa è sostenuta dalla Regione Piemonte, dalla Città di Cuneo e dalla Provincia di Cuneo che sarà rappresentata all’evento dalla consigliere provinciale Milva Rinaudo. “Conoscere per comprendere e non essere indifferenti a ciò che sta accadendo – precisa – é la possibilità che ci verrà offerta anche e soprattutto nell’ incontro con il regista Trovar”.
“Un invito a partecipare – conclude la presidente Chu Requena – per la nostra grande comunità presente in provincia di Cuneo e per comprendere come in Venezuela, dove la libertà e la dignità sono calpestate, dobbiamo essere presenti con la nostra voce per denunciare e con il nostro impegno per soccorrere”. Secondo il ministero della Salute venezuelano, più di 11mila bambini con meno di un anno sono morti nel 2016 per cause legate alla mancanza di medicine, di macchinari, di controlli. Conoscenza e coscienza, dunque il filo conduttore di questo evento.
Le date dell'evento: