MARMORA - Come si dipinge il silenzio?

A Marmora "Immagini del silenzio. Rappresentazione e iconografie relative al silenzio tra Occidente e Oriente", lezione aperta dell'artista Stefano Faravelli

Francesca Barbero 10/07/2023 15:58

Cadere nel silenzio, vivere nel silenzio, silenzio di tomba...Sono solo alcuni modi dire relativi al silenzio, condizione di cui si può fare esperienza in diversi modi e in diverse situazioni. Ma che cos'è il silenzio? Come si rappresenta? Ci sono luoghi che naturalmente, per la loro essenza, portano a porsi interrogativi di questo tipo e a perdersi nei propri pensieri, luoghi che ti accolgono con il loro silenzio. Marmora è uno di questi. Qui Padre Sergio diede vita al suo monastero e a una biblioteca di 62.500 volumi. Il monaco benedettino lassù, a Marmora, cercava il silenzio. La sua storia, oggi, è più di una semplice eco e risuona oltre la Val Maira. Nella cornice di un luogo così suggestivo venerdì 21 luglio l'Associazione “Luoghi di Passaggio” promuove una lezione aperta dell'artista Stefano Faravelli dal titolo “Immagini del silenzio. Rappresentazione e iconografie relative al silenzio tra Occidente e Oriente”.
 
Abbiamo domandato a Faravelli - che lo scorso anno ha trasformato con gli animali del suo “Serraglio Immaginario” il Museo Mallè di Dronero in un'arca di Noè - come si dipinga il silenzio. Nell'attesa di scoprirlo nella lezione che terrà a Marmora, l'artista ha risposto così: “È singolare che nella storia della pittura moderna la più efficace rappresentazione del silenzio l'abbia dipinta Edward Munch nel famoso quadro intitolato l'Urlo. È l'ossimoro il detonatore del significato dell'opera: ad una immagine per definizione muta è affidato il compito di urlare il tragico dell'uomo e del mondo. Il quadro di Munch appare la più adeguata illustrazione di quel senso tragico del silenzio che rabbi Menahem Mendel di Kotzk diceva così: quando un uomo ha ogni ragione per urlare, e non può farlo sebbene lo desideri, egli ha emesso l'urlo più forte. Il silenzio è il pianto più forte del mondo. Ma naturalmente non vi è solo il silenzio nella sua accezione negativa, peraltro tipica delle espressioni figurative della modernità, (quantunque Hieronymus Bosch ne sia un'eccezionale precorritore), le rappresentazioni del silenzio inteso nel senso trascendente dell'inesprimibile, ovvero la chiave mistica del tacere, ("di ciò di cui non si può parlare si deve tacere" sentenziava il filosofo Ludwig Wittgenstein), è testimoniata da una ricca e affascinante iconografia: penso alla figura di Harpocrate il Dio dei misteri e delle iniziazioni, la cui immagine topica, quella di un fanciullo che si pone il dito indice sulle labbra chiuse, risale all'antico Egitto e attraversando il mondo ellenistico e il medioevo (penso alle rappresentazioni del silentium nelle biblioteche e nei monasteri), giunge fino alle elaborate espressioni dell'arte barocca. Per mio conto ho voluto rappresentare il silenzio, nell'immagine che fa da manifesto alla nostra serata, dipingendo,di spalle, il celebre pittore taoista Shitao in dialogo silenzioso con un maestoso paesaggio di picchi e cascate. In questo caso il silenzio è centrato sull'ascolto, un ascolto luminoso e profondo inteso a stabilire un dialogo con la Natura teofanica del paesaggio. Un dialogo con la natura teofanica che ci circonda”.
 
La lezione aperta si terrà venerdì 21 luglio, alle ore 21, presso i locali dell'ex Monastero che ospita parte della Biblioteca di Padre Sergio, in località Parrocchia di San Massimo, a Marmora.
 
Ingresso libero.
 
Per informazioni: luoghidipassaggio@greenrd.it

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