Come mai, nel 1859, quando Giuseppe Garibaldi passò da Cuneo per costituire il gruppo dei Cacciatori delle Alpi si fermò a parlare a lungo con la 'Pasqualina', titolare di un negozio di granaglie? Chi era quel cuneese che all'epoca della Rivoluzione francese incantò 'l'incorruttibile' Robespierre con l'arte della sua musica? Davvero il Barbaroux che campeggia al centro di quella che un tempo fu 'piazza Vittorio' morì suicida?
La risposta a questi e molti altri interrogativi la si può trovare nel complesso monumentale di San Francesco, dove fino al 24 giugno sarà allestita la mostra 'Cuneesi istruzioni per l'uso'. “Un richiamo alla cuneesità. C'è sempre quello che ha fatto 'il militare a Cuneo', quello che deve comperare i cuneesi, o una serie di altri stereotipi. Abbiamo sempre una visione sommaria di come ci vedono gli altri dall'esterno, questa esposizione è nata anche per scardinare i luoghi comuni”. Con queste parole la guida accoglie i visitatori dal venerdì alla domenica, enunciando il 'manifesto' di quella che è l'idea degli organizzatori. La mostra, promossa dalla città di Cuneo con il contributo della Fondazione Crc è stata curata da all'associazione Art.ur, mentre la comunicazione e i servizi al pubblico sono stati gestiti dall'associazione 'Kalatà'.
La visita si articola con la visione di un filmato con spezzoni riguardanti la storia recente della città intramezzati da brevi filmati, una sorta di 'Blob' tutto cuneese. In seguito la mostra è organizzata su diversi ambenti dedicati a otto personaggi riguardanti la storia della città: Andrea Arione, Angela Aschieri, Giuseppe Barbaroux, Carlo Brunet, Antonio Bartolomeo Bruni, Severina Javelli, Giuseppe Peano e Marcello Soleri. Un percorso interessante e coinvolgente che guida gli abitanti della città (e non) alla scoperta di molti aneddoti e racconti a loro sconosciuti.
Apertura fino al 24 giugno, venerdì (15,30-17,30), sabato e domenica (10,30-17,30) ingresso 5 euro, 3,50 ridotto. Info 366-2100300.