BOVES - Domenica 6 giugno i musei bovesani saranno aperti al pubblico

Riprendono le tradizionali aperture fissate per ogni prima domenica del mese fino a ottobre

Redazione 01/06/2021 14:49

Riprendono domenica 6 giugno le tradizionali aperture dei musei bovesani, fissate per ogni prima domenica del mese fino a ottobre, con orario 15.30-18.30 ed ingresso gratuito, nel rispetto delle norme di sicurezza anti Covid-19.
 
La Scuola di Pace di Boves, guidata dalla nuova Coordinatrice professoressa Alessandra Liberio, gestisce l’apertura del Museo della Resistenza, situato in Via Guglielmo Marconi, 2, all’ultimo piano del palazzo seicentesco sede del Municipio fino al 1936 e attualmente della Biblioteca civica.
 
Il Museo è dedicato alla memoria della Resistenza italiana ed in particolare a quella bovesana; in esso è esposta la raccolta dal titolo “Impressioni – Momenti di vita partigiana”, composta da 150 quadri, tra disegni, pastelli ed olii, eseguiti dal vero dalla pittrice Adriana Filippi, nel tempo e sul luogo dell’azione partigiana con i personaggi operanti sulla Bisalta tra l’8 settembre 1943 e l’aprile 1945.
 
La mostra, che costituisce un raro e prezioso documento storico e testimonianza diretta di fasi vissute, può essere suddivisa in due sezioni, una paesaggistica dove vengono raffigurate baite e nascondigli e una in cui vengono ritratti i partigiani anche durante le loro mansioni e azioni quotidiane.
Presso il Museo sono disponibili le audioguide a supporto della visita.
 
“A mio parere - commenta la professoressa Liberio - la visione di Boves in fiamme rappresenta un po’ il manifesto di tutta la mostra, avendo l’autrice rappresentato in quel fuoco da una parte il dolore e il dramma vissuto alla città e dai suoi abitanti, dall’altra l’ardore di tutto quello che seguì a quel terribile momento, incarnato nella lotta partigiana, ma anche nella resistenza della popolazione tutta.
 
In particolare e personalmente trovo suggestive quelle opere in cui la pittrice ha messo in evidenza l’elemento religioso, rappresentato dai simboli della ritualità cristiana: la chiesa, la campana, il prete, il pilone votivo, le immagini sacre. Mi riferisco alle opere Ma la campana suona sempre, Comunione clandestina, Alba di Pasqua clandestina, In attesa della staffetta. In questi quadri emerge forte la presenza confortante di luoghi e riti che evidentemente elevavano lo spirito dei partigiani al di sopra di una realtà terribile e difficile da sopportare, una religiosità sincera, semplice, che deve essere stata un ancoraggio alla vita e ad un futuro migliore.
 
Per quello che riguarda il valore educativo della mostra, credo che diversi possano essere gli spunti, ma tutti riconducibili alla realtà della Resistenza partigiana come movimento comunitario e individuale insieme. La scelta individuale sottolineata dai ritratti e la condivisione della scelta, visibile nei ritratti di scene collettive, sono due elementi di forza della Resistenza che, attraverso i quadri della Filippi, possono essere colti anche dai più piccoli e dai giovani visitatori in generale, e che possono essere di grande esempio educativo anche per i giorni nostri e per le difficoltà attuali”.
 
Domenica 6 giugno saranno inoltre visitabili il Museo Etnografico “Impronte di una comunità” ed il Museo della Castagna, presso il Parco Marquet in Via Roncaia, 24 e ancora il Museo del Fungo e delle Scienze Naturali, con sede in Via Moschetti, 15.

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