Domenica prossima, 9 gennaio, si terranno le celebrazioni del 78° anniversario dell'eccidio di Ceretto. Il programma comincia sabato 8 gennaio con la messa alle ore 18 nella parrocchia Santa Maria Maddalena a Costigliole di Saluzzo. Domenica 9 gennaio il ritrovo con la deposizione dei fiori alla fermata di Cerreto è alle ore 10; alle 10.30 la deposizione della corona d'alloro alla lapide dei Caduti in piazza Martiri della Libertà, nel centro della frazione al confine fra i due comuni; alle 10.45 gli interventi dei sindaci di Costigliole Saluzzo, Fabrizio Giacomo Nasi, e di Busca, Marco Gallo.
L'orazione ufficiale sarà tenuta dal professor Livio Berardo, storico e autore della nuova edizione del libro “Ceretto, 5 gennaio 1944. Cronaca di un eccidio”, stampato a Saluzzo da Fusta editore nel gennaio 2021. Alla cerimonia sarà presente una delegazione del comune di Oriolo, in ricordo dei Caduti di quel comune colpiti nella strage. Ci saranno anche gli interventi degli studenti degli istituti scolastici di Costigliole e di Busca e del complesso bandistico Santa Cecilia di Costigliole.
“Il ricordo di quella tragedia – ha dice il sindaco Gallo - unisce le comunità di Busca e Costigliole nell'onorare il sacrifcio dei 27 Caduti. La collaborazione tra i due Comuni ha fatto sì che l'eccido sia stato sempre costantemente ricordato negli anni e sia stata conferita alle due comunità la Medaglia d'argento a valore civile. Il libro, che ebbe una prima stampa nel 1974 grazie al partigiano Giovanni Sola e al professor Livio Berardo, con questa nuova edizione approfondisce i fatti, a monito delle future generazioni".
Il libro
A metà dicembre del 1943, per stroncare la crescente formazione di bande di resistenti nelle valli cuneesi, il Comando tedesco 1020 programmava “dieci azioni di guerra”. Le realizzava fra il 29 (Frabosa Sottana) e il 12-13 gennaio 1944 (Valgrana). Il bilancio: 242 "nemici" uccisi, 300 case bruciate o distrutte. Si trattava di dieci eccidi, contando una volta sola i raid compiuti dalla medesima formazione nello stesso ciclo di rastrellamenti in più comuni confinanti.
Uno dei più efferati, perché non rispondeva alla presenza di basi partigiane, tutt’al più a quella di un gruppo di sbandati, non riconosciuto da alcun Comitato di liberazione, fu quello di Ceretto, in cui vennero trucidati nelle loro case o al lavoro nei campi 27 civili. Era il 10% degli abitanti della frazione posta a cavallo fra Busca e Costigliole, il 20% della popolazione maschile in età lavorativa, un colpo esiziale per una comunità contadina che ha impiegato anni per uscire dal dolore delle perdite umane e dalla miseria provocata dal rogo delle abitazioni, degli attrezzi.
“Se l’edizione originaria di questo libro – ha spiegato l’autore - raccontava attraverso le testimonianze dei sopravvissuti come era avvenuto, il presente rifacimento, sulla scorta di documenti tedeschi e carte processuali, risponde alle domande: chi ne furono gli autori? quale “logica” li guidava? perché nel dopoguerra i parenti delle vittime non ebbero giustizia?”
Il confronto fra i documenti conservati negli archivi comunali con quelli ricavabili dal Bundesarchiv di Friburgo e Coblenza e con gli Atti del processo contro Corrado Falletti e altri rintracciati alla Corte d’assise straordinaria di Genova, consente infatti di individuare le unità tedesche che condussero l’azione, come pure i corpi o squadre di fascisti della Repubblica sociale che vi diedero un rilevante contributo. Un supplemento di verità dovuto alle vittime, alle vedove, agli orfani, alle comunità di Busca e Costigliole, più in generale alla storia e dunque alle nuove generazioni.
L’autore
Livio Berardo (Verzuolo, 1947) è stato ricercatore di storia antica all’Università di Torino e docente di lettere classiche nei licei. Amministratore provinciale e comunale nel saluzzese e a Bra, ha ricoperto la carica di presidente dell’Istituto storico della Resistenza di Cuneo dal 2002 al 2015. Ha pubblicato saggi e volumi sulla lotta di liberazione, sul movimento operaio, sulla società contemporanea in provincia. Nel 1995 ha vinto il Premio Acqui storia-Targa D. Lajolo con il libro Le «loro» prigioni. Detenuti politici nel carcere di Fossano 1922-1945.