Lidia Maksymowicz aveva tre anni quando fu internata nel campo di sterminio nazista di Auschwitz. Classe 1940, riuscì a sopravvivere, ma è sempre stata molto restìa a parlare di ciò che le era accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale: solo di recente ha deciso di mettere nero su bianco la sua storia, raccolta nel libro "70072 La bambina che non sapeva odiare. La mia testimonianza”. La scrittrice polacca sarà ospite a Borgo San Dalmazzo martedì 6 dicembre per presentare il suo lavoro: l’appuntamento, organizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune, si terrà presso la biblioteca “Anna Frank” alle ore 18.
Lidia Maksymowicz aveva tre anni quando venne deportata su un carro bestiame - insieme alla sua giovane madre "colpevole" di aver aderito alla resistenza bielorussa - e poi destinata, nel campo di concentramento, alla "baracca dei bambini" da dove prendeva le sue cavie il dottor Joseph Mengele. L’ottantaduenne polacca è quindi una dei pochi "bambini di Mengele" ad essere sopravvissuta e per molto tempo non è riuscita a raccontare quello che le era accaduto: come sia sopravvissuta, come sia stata salvata da una famiglia adottiva polacca e come abbia vissuto la grande emozione a 21 anni di ritrovare, dopo 17 anni, anche la madre, pure lei sopravvissuta, che non aveva mai smesso di cercarla ma che non poteva raggiungerla a causa della "cortina di ferro” che le divideva.
Si legge nel comunicato diffuso dal Comune di Borgo San Dalmazzo: “Lidia Maksymowicz, sensibilizzata circa gli eventi occorsi negli anni della Seconda Guerra Mondiale a Borgo San Dalmazzo, la memoria storica locale legata alla deportazione nonché circa le numerose iniziative sull’argomento, non ultimi l’istituzione del Memoriale della Deportazione e l’apertura al pubblico del nuovo percorso museale Memo4345, ha accolto con gioia l’invito dell'Assessorato alla Cultura del nostro Comune a partecipare ad un evento nel corso del quale, oltre a visitare i luoghi maggiormente evocativi, incontrerà la popolazione e i ragazzi delle nostre scuole per portare la sua testimonianza di vita”.
L’appuntamento in biblioteca, organizzato insieme all'associazione "La Memoria Viva", sarà a ingresso libero.