Il “Nuovi Mondi” Festival 2021 porta in provincia di Cuneo altri due personaggi di caratura nazionale. Venerdì 25 giugno, a Moiola, sarà protagonista il filosofo, accademico e psicoanalista Umberto Galimberti, con una conferenza dal titolo “Le orme del sacro” che trae spunto dal libro “Cristianesimo. La religione dal cielo vuoto”, scritto dal filosofo ed edito nel 2012 con Feltrinelli. Il giorno dopo, sabato 26 giugno, ospite del piccolo centro della Valle Stura sarà il teologo Vito Mancuso che dialogherà con il pubblico del Nuovi Mondi a proposito del tema del senso della vita, oggetto del suo ultimo libro “A proposito del senso della vita”, pubblicato quest’anno con Garzanti. L’annuncio di Galimberti e Mancuso fa seguito a quello di Roberto Vecchioni, attesissimo giovedì 1° luglio a Valloriate, in Valle Stura, per presentare al pubblico del Festival il suo ultimo libro intitolato “Lezioni di volo e di atterraggio”. Maggiori informazioni sui biglietti per gli appuntamenti con Galimberti e Mancuso (in vendita al costo di 10 euro) sul sito Internet www.nuovimondifestival.it.
“Anche i luoghi, anche quelli abbandonati, – come sostiene il filosofo statunitense James Hillman – hanno un’anima". Il nostro compito è di scoprirla. Esattamente come accade per la persona umana. "Il “Nuovi Mondi” Festival – dichiarano Silvia Bongiovanni e Fabio Gianotti di Kosmoki, l’associazione culturale che organizza il festival Nuovi Mondi – apre una nuova sezione nei boschi di castagno, per riappropriarsi dei luoghi e della montagna rimanendo nel suo spirito di essere un festival che ha una missione: portare le persone a riscoprire la montagna e la Valle Stura in particolare, nel suo essere più naturale. Daremo il via al Festival a Moiola aprendo con due grandi pensatori una nuova sezione tutta dedicata al pensiero, con due talk che porteranno il pubblico a porsi domande per cercare Nuovi Mondi”.
Nato a Monza nel 1942, Umberto Galimberti è stato professore incaricato di Antropologia Culturale presso la neonata Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e dal 1983 professore associato di Filosofia della Storia. Dal 1999 è professore ordinario nella stessa Università (emerito dal 2015), titolare della cattedra di Filosofia della Storia. Nel 1985 diventa membro ordinario dell’International Association for Analytical Psychology. Oltre ad aver rivisitato e reinterpretato, in maniera originale e con taglio interdisciplinare, autori, momenti e aspetti del pensiero filosofico e della cultura in generale, il suo maggior contributo riguarda lo studio del pensiero simbolico inteso come la base primeva e più autentica della psiche umana, a cui seguirà poi quello logico-metafisico e razionale.
Vito Mancuso, brianzolo classe 1962, è teologo e saggista. Il suo pensiero è oggetto di discussioni per le posizioni non sempre allineate con le gerarchie ecclesiastiche, in campo etico e in campo dogmatico. È stato docente di Teologia moderna e contemporanea presso la Facoltà di Filosofia dell’Università San Raffaele di Milano e di Storia delle dottrine teologiche presso l’Università degli Studi di Padova. I suoi scritti suscitano notevole attenzione da parte del pubblico, in particolare “L’anima e il suo destino”, “Io e Dio. Una guida dei perplessi”, “Il principio passione. La forza che ci spinge ad amare” e “Dio e il suo destino”, quattro bestseller da oltre centomila copie con traduzioni in altre lingue e un’importante rassegna stampa, radiofonica e televisiva. Nel libro “Il coraggio di essere liberi” indaga il tema della libertà per costruire un rapporto autentico con se stessi e con gli altri: "Tu ti ritieni libero? E se non ti ritieni tale, lo vuoi diventare? Hai, vuoi avere, il coraggio di essere libero?".