Sono state inaugurate ieri, venerdì 22 aprile, le mostre “Le lune del cuore” e “Du côté de la nature - 6 visioni al femminile” a Cuneo.
Le mostre, allestite in Palazzo Samone a cura di Enrico Perotto, saranno visitabili dal 22 aprile al 29 maggio 2022, venerdì, sabato e domenica dalle ore 16 alle ore 19, con ingresso libero, nel rispetto della normativa anti Covid. Si tratta della sesta e della settima mostra della rassegna provinciale grandArte 2022 - HELP - humanity, ecology, liberty, politics.
Con “Le lune del cuore” le artiste Daniela Ghigliano e Silvia Beccaria presentano il loro sguardo su ciò che accade nel mondo, propendendo per la fragilità della poesia che ha però la forza di portare luce e affettività alle nostre incerte esistenze: “Il titolo - spiega il curatore - deriva da un verso della poesia “Sempre e Mai” di Paul Celan dedicata alla poetessa Ingeborg Bachmann e tratta dalla raccolta Papavero e memoria del 1952. Le due artiste, accomunate da una propensione lirica per il potere delle parole dei poeti di lenire i mali che affliggono le nostre vite, ci propongono le loro personali interpretazioni del “tempo del cuore” cantato da Celan, che “come un pendolo / oscilla tra Sempre e Mai”, tra il passato dimenticato e “lo spettro di ciò che sarà”. Il tempo dei desideri sognati o appagati e quello delle nostre più intime tensioni psicologiche ci riappaiono nelle loro rispettive opere in veste di riflessioni sui valori essenziali del nostro essere, sottoposti da ciascuna artista ad un’attenta e suggestiva rivisitazione, in grado di svelare le relazioni poetiche che intercorrono fra noi e il mondo”.
In “Du côté de la nature - 6 visioni al femminile” le sei artiste si pongono effettivamente a fianco della natura e si fanno carico della bellezza della terra sempre più a rischio, a causa della crisi climatica, della pandemia e, da ultimo, del grave conflitto russo-ucraino, con tutte le sue nefaste conseguenze a livello soprattutto umanitario. Selen Botto, Emma Bourgin, Vesna Bursich, Astrid Fremin, Licia Martini ed Elena Tortia sono artiste impegnate a perseguire una visione etica dell’arte. Ciascuna artista ha proposto un proprio punto di vista sul nostro presente, evidenziandone gli stati di sofferenza, ma, al contempo, prospettandoci anche un’idea di arte come ricerca di armonia e cura della nostra esistenza.
Selen Botto (Torino, 1992) ha progettato un’installazione di scatti fotografici che ci proiettano sulle spiagge del Mediterraneo e ci pongono di fronte, non senza una certa ironia, al processo in atto di inquinamento planetario provocato dalla spazzatura derivata dagli scarti di materiali plastici. Affascinata dalla caratteristica sensibile della cera d’api, una sostanza materiale che è allo stesso tempo colore, odore, luce, residuo del paesaggio, l’artista francese Emma Bourgin (nata in Francia nel 1989) l’ha fatta diventare il materiale essenziale del suo lavoro. Vesna Bursich (Torino, 1974) affronta la questione ambientale dal punto di vista degli animali, immaginandoli come vittime del mutamento drammatico del loro ecosistema. Nella sua installazione vi sono poi dipinti e disegni che raffigurano maschere antigas, sia come un monito allarmante, sia come una loro interpretazione grottesca. Nelle installazioni e nelle performances di Astrid Fremin (nata in Normandia, Francia, nel 1963), l’uso del corpo e la partecipazione interattiva del pubblico sono due cardini essenziali della sua visione del mondo, con i quali cerca di catturare le energie psichiche per convogliarle nell’attività creatrice. Licia Martini (vive e opera tra Cuneo e Il Cairo) è pittrice per diletto e per il bisogno di condividere con il pubblico l’amore per i molteplici effetti pittorici che le suscitano i più diversi contesti reali e fantastici da lei rivisitati. Elena Tortia (Torino, 1987), infine, ha proposto la realizzazione di un ambiente immersivo, per contemplare l’esperienza del guardare, aiutato dall’utilizzo di un materiale vivo qual è il combustibile fossile e il suo possibile reimpiego. Il pensiero diventa visivo e il ricordo associativo.