DRONERO - “Ma tu chi sei”: a Dronero si parla di Alzheimer

Lo scrittore Bruno Arpaia presenta il suo ultimo libro il 10 maggio per il Festival “Ponte del Dialogo”

Bruno Arpaia

d.b. 05/05/2023 12:17

La malattia di Alzheimer provoca un declino delle funzioni intellettive, associato ad un deterioramento della personalità e della vita di relazione; ha un decorso progressivo e colpisce soprattutto persone di età avanzata, ma può colpire nella mezza età. Attualmente non può essere curata con la sola terapia farmacologica anche se le nuove ricerche stanno accendendo speranze.
 
Poichè il malato necessita di assistenza totale, anche le famiglie vengono duramente colpite, con un carico affettivo e psicologico e, non ultimo, finanziario altissimo. In Italia oggi i malati di Alzheimer sono più di seicentomila. Nel 1997 nascono da un’idea del medico olandese Bère Miesen, i Café Alzheimer, luoghi sicuri dove le persone colpite dalla amlattia, i loro famiilari e i “caregiver” (le persone che si occupano del malato) si possono incontrare in modo informale e trascorrere alcune ore in un’atmosfera accogliente e centrata sull’ascolto. Le persone colpite da Alzheimer possono così mantenere vive le relazioni sociali, combattere l’isolamento e lo stigma che li circonda, spezzare la faticosa routine dell’assistenza, parlare dei propri problemi e delle strategie trovate per risolverli, conoscere meglio la malattia.
 
Il primo Caffè Alzheimer in Piemonte è nato a Dronero, nel 2007 e nel corso degli anni è diventato un importante punto di riferimento per tutto il territorio cuneese, uno strumento che fornisce informazioni dettagliate sulla malattia, sulle strutture a cui rivolgersi, sugli aspetti legali, diagnostici e farmacologici. Svolge quindi l’importante compito di informare e sensibilizzare sulla malattia sollecitando l’attenzione delle istituzioni, delle aziende e della popolazione. Sostiene inoltre i familiari e i malati diventando un punto di collegamento e coordinamento. “Ascoltare, accogliere, coinvolgere” le persone con demenza sono le tre parole chiave per descrivere gli obbiettivi che si pone l’associazione che a Dronero ha sede presso la struttura “San Camillo De’ Lellis” e apre le sue porte tutti i mercoledì dalle 15 alle 17, per accogliere le persone affette da demenza e i loro famigliari.
 
Un servizio gratuito quello offerto dall’associazione, presieduta dal dottor Piero Zagnoni, di sostegno e supporto per le famiglie che si trovano a vivere un momento di difficoltà, alle prese con un caro affetto da demenza. Nelle due ore di apertura si offrono attività di stimolazione cognitiva per le persone con demenza, coordinate dalla neuropsicologa Irene Artusio, mentre in una stanza attigua si riuniscono i familiari con la psicoterapeuta Michela Re, per discutere delle difficoltà che incontrano nella cura, per comprendere come affrontarle e per scambiare le proprie eIl servizio è dedicato alla persone affette da demenza e ai loro familiari. 
 
Negli ultimi anni l’associazione ha lavorato per diventare “Comunità Amica delle Persone con Demenza” (30 in Italia), titolo riconosciuto dalla Federazione Alzheimer Italia, la maggior organizzazione nazionale non profit dedicata alla ricerca, alla cura e al
supporto dei malati e dei loro familiari. Nell’ambito di questo progetto collabora con l’Istituto comprensivo di Dronero per una “Scuola Amica delle Persone con Demenza”. Con l’IIS Alberghiero “Donadio” di Dronero è stato avviato  il progetto “Ricordiamoci” per sensibilizzare i ragazzi sul tema delle fragilità cognitive, sempre più diffuse e in crescita in questi ultimi anni. Sono stati coinvolti gli alunni delle classi II, III e IV dell’Istituto.
 
Mercoledì 10 maggio l’incontro settimanale del Caffè Alzheimer avrà un programma diverso dal solito, perché i partecipanti avranno l’opportunità di incontrare lo scrittore Bruno Arpaia, nell’ambito del Festival “Ponte del Dialogo” organizzato dal Comune di Dronero e dalla Regione Piemonte. Alle ore 17.00, nel cortile dell’ex Convitto civico, in via Roma, il cuneese Roberto Baravalle dialogherà con Arpaia sul suo ultimo libro, edito da Guanda, che si intitola “Ma tu chi sei”, che racconta di un uomo (l’autore stesso) alle prese con l’Alzheimer della madre ultranovantenne, dai primi sintomi della malatti al trasloco in una residenza per anziani. Il filo portante della narrazione è costituito dalle visite alla madre, con le sue domande ripetute in maniera ossessiva, i suoi smarrimenti, i suoi capricci quasi infantili, le crescenti difficoltà a riconoscere i nipoti o il figlio stesso, le dolorose lacerazioni che si producono in entrambi. Al racconto commovente del rapporto con la madre si alternano le confessioni autobiografiche sullo spaesamento in un’epoca di Covid e di guerra, le riflessioni sull’identità e sul timore della morte, e le digressioni sul funzionamento del cervello e della memoria, sulla malleabilità e l’illusorietà dei ricordi, sulle ricerche nel campo dell’Alzheimer. Bruno Arpaia sa fondere tutti questi elementi in un racconto teso ed emozionante, non privo di una soffusa e rassegnata ironia, in cui convergono molti dei demoni che ci assillano e dei tentativi per sconfiggerli, ridefinendo e ampliando la nozione stessa di romanzo.
 
In caso di maltempo l’incontro si terrà nella Sala Chegai, attigua al Teatro Iris. Per informazioni e aggiornamenti si possono consultare le pagine Facebook e Instagram del Festival Ponte del Dialogo o chiamare il numero 0171 912003 in orario di ufficio.

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