Domenica 5 giugno 2022, alle ore 16 inaugurazione della mostra "Nega so: valle MyRa è casa mia” presso il Museo Civico Luigi Mallé di Dronero, un progetto realizzato nell’ambito del bando Territori Inclusivi, promosso da Fondazione Compagnia di San Paolo, in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e con l’adesione della Fondazione De Mari.
“Nega so” è una parola che deriva dal Bambara, una delle più importanti lingue veicolari dell’Africa occidentale, diffusa oltre che nel Mali, nel Senegal, Burkina Faso, Costa d’Avorio e Guinea. Significa “casa mia”, un’espressione appropriata per intitolare un progetto e una mostra che unisce persone, culture e territorio. Dal mondo alla comunità, passando per il linguaggio attualmente più in uso, l’inglese, con il quale leggere le prime due sillabe “My” – si pronuncia “mai” – nel senso dell’aggettivo possessivo “mio” che rimanda al senso di “nega so” ma applicandolo al suono della parola Maira. Una valle che è la casa di chi c’è sempre stato, di chi è andato e tornato, di chi è da poco arrivato.
Le azioni del progetto si sono dipanate nell’arco di un anno a partire dai due luoghi simboli della comunità: la scuola e il museo. Attraverso la prima è stato possibile coinvolgere numerose classi denominate “ponte”: le prime elementari, le quinte elementari, le prime medie e le terze medie dell’I.C. di Dronero, e le loro rispettive famiglie - con una forte componente migranti - in percorsi educativi e di inclusione promuovendo laboratori con esperti, incontri periodici in aula, approfondimenti, e attività extrascolastiche rivolte a genitori e figli che hanno permesso la scoperta del territorio (l’identità occitana, le tradizioni, l’arte, i musei, le associazioni, le imprese, l’ambiente). La seconda invece è divenuta fondamentale per sostenere l’azione culturale del progetto Nega so: valle Myra è casa mia che ha accompagnato migranti e cittadini alla (ri)scoperta dell’identità migrante della valle Maira, creando così uno spazio alto di inclusione e valorizzazione della diversità.
In mostra sono raccontati e rievocati con gigantografie in bianco e nero che, a tratti, diventano tridimensionali e a colori, alcuni luoghi fondamentali di sviluppo del progetto, come l’aula di una scuola, una camera da letto di bambini, e le azioni in esse svolte o immaginate. Tra le attività riportate, un nucleo di suggestivi “mascheroni” ideati dai bambini di due classi quinte dell’I.C. della scuola primaria di Dronero nel corso di un laboratorio, affiancati in mostra con i volti in legno per riti propiziatori delle tribù Dogon (Mali) e Fang (Gabon) e con le maschere della cultura occitana, fino a includere le mascherine chirurgiche dell’epoca pandemica, reinterpretate da artisti contemporanei. Non manca, poi, il versante multimediale con una serie di inedite video animazioni realizzate da Alice Gallouin in cui i bambini hanno immaginato di far interagire i loro oggetti preferiti con i quali condividono lo spazio domestico, con le scene dei dipinti della collezione permanente del Museo Mallé.
L’allestimento scenico è a cura di Ivana Mulatero e Domenico Olivero: intende restituire un processo di integrazione ed inclusione sociale sul territorio valmairese (il 15% della popolazione di Dronero è di origini straniere). La mostra sarà visitabile dal 5 giugno al 25 settembre presso il Museo Mallé, di via Valmala 9 a Dronero, ogni sabato e domenica dalle ore 15 alle 19.