CUNEO - "NIGHT 4 KURT": cinema e musica per celebrare l'artista scomparso trent'anni fa

Sabato 4 maggio al Don Bosco si proietta il documentario "Kurt Cobain: About a Son". A seguire un concerto in cui un gruppo cuneese eseguirà un estratto di MTV Unplugged dei Nirvana

La casa dell'infanzia di Kurt Cobain a Aberdeen. Fotografia: Andrea Ceraso
Cartello d'ingresso della città di Aberdeen. Fotografia: Andrea Ceraso
La casa di Olympia, dove Kurt ha vissuto con la prima fidanzata Tracy Marander e successivamente con Dave Ghrol. Fotografia: Andrea Ceraso
Il McMenamin's Spar Cafè di Olympia. Fotografia: Andrea Ceraso
L'insegna del Central Saloon di Seattle. Fotografia: Andrea Ceraso

Francesca Barbero 23/04/2024 10:10

Sabato 4 maggio al Cinema Teatro Don Bosco sarà "NIGHT 4 KURT", serata di cinema e musica pensata per celebrare l'artista scomparso trent'anni fa, il 5 aprile del 1994. Un evento speciale, all'interno della stagione Cinema VOs,  che vedrà la proiezione del documentario “Kurt Cobain: About a Son” di AJ Schnack, in lingua originale con sottotitoli in italiano e, a seguire, un concerto con un gruppo musicale che riproporrà un estratto di  MTV Unplugged in New York dei Nirvana. Per saperne di più sul film e sul live abbiamo fatto qualche domanda a Andrea Ceraso, ideatore e tra gli organizzatori della serata, domandandogli anche del suo viaggio lungo la West Coast fino al Pacific North-West alla scoperta dei luoghi di Cobain.
 
Parlami del documentario. Chi era Kurt Cobain? Perché la sua figura è diversa da tutti gli altri? 
 “A mio avviso 'Kurt Cobain: About a Son' di Schnack è un documentario peculiare, per certi versi coraggioso, poco 'paraculo', perché sceglie di immergerci completamente nell’intimità di Kurt esclusivamente attraverso le sue parole e, in particolare, la sua voce parlata (tratta dalle conversazioni inedite in audio rilasciate a Micheal Azzerad…più di 25 ore di dialogo, principalmente di notte, spesso anche al telefono); trovo significativo il claim 'the man you think you know...in his own words'. Al netto delle domande ricevute (che non sentiamo quasi mai) e del montaggio, è Kurt a raccontarci la sua storia, alle volte anche mentendoci o omettendo delle parti. Per molti aspetti è un film per chi vive il gruppo ancora oggi, al presente, e/o che a un certo punto l’ha approfondito; durante il film non sentiamo alcun brano dei Nirvana (dati quasi 'per buoni'), ma diversi pezzi amati dall’artista nel corso della sua vita (colonna sonora pazzesca: Vaselines, Bowie, Bad Brains e molti altri). Non c’è un voice over che riassuma cronologicamente la carriera della band, non ci sono le esibizioni live furenti e le apparizione leggendarie. La fotografia si concentra sui tre luoghi cardine dell’esistenza di Cobain a poco più di dieci anni dalla sua morte: Aberdeen, Olympia e Seattle; ne vediamo scorci e abitanti, dettagli e campi lunghi. Anche qui la maggior parte delle immagini iconiche della vita e del lavoro di Kurt sono bypassate, in qualche modo date già 'per recepite'. Credo che ci ponga l’obiettivo di stare lontani dall’iconografia e dalla narrazione classica del gruppo e di Kurt , per provare a permeare un po’ più a fondo e afferrare qualcosa di 'nuovo', o comunque di conoscere un po’ di più (senza cercare di spiegare), in particolare l’uomo dietro al personaggio. La regia non si pone direttamente il problema di indagare, analizzare, smontare o propagare idee, racconti e miti su Kurt Cobain, ma di (ri)dargli parola per poterlo ascoltare a fondo, magari anche leggendo tra le righe alla luce di quanto sappiamo (o non sappiamo) della sua biografia”
 
E per te, cosa rappresenta Kurt Cobain? E cosa ha rappresentato nella tua adolescenza?
“Un grandissimo artista, scomparso dannatamente presto. Nella mia adolescenza ha rappresentato una rivoluzione musicale (che ho vissuto con 5-8 anni di differita, a 15 anni); un modello artistico e di umanità (un'ispirazione che a ondate torna a stuzzicarmi, portandomi ad aggiornare i miei pensieri, le mie considerazioni ecc)”.
 
L'idea della proiezione del film, di cui stai curando i sottotitoli in italiano, nasce quindi dopo un viaggio lungo la West Coast fino al Pacific North-West.
“Sì, ho scoperto questo film durante un viaggio negli Stati Uniti (mi risulta che in Italia sia stato proiettato una sola volta nel 2006, l' anno di uscita del film, alla 'Festa del Cinema di Roma' e per questo motivo lo definiamo una 'prima visione' all’interno di un programma cinematografico ordinario e, sempre per questo motivo, lo sto sottotitolando in italiano…chissà chi lo fece per Roma!) quando la scorsa estate ho coronato un sogno d'adolescenza: ho viaggiato lungo quasi tutta la West Coast statunitense (California e finalmente Oregon e Washington State), passando proprio per Aberdeen e dintorni (per esempio Montesano dove Kurt ha vissuto con il padre), Olympia e Seattle; incredibile, ho visto le case di gioventù di Cobain e Novoselic; i primi luoghi adibiti a sala prova per il gruppo, la loro high school. Anche diversi luoghi legati ai Melvins e al grunge in generale come la Central Tavern di Seattle e il Paramount Theater. Anche diverse mostre e spazi dedicati alle grandi band della Pacific North West (ho cercato di tenere d’occhio anche i luoghi legati a Jimi Hendrix). Ho adorato Olympia, un posto pazzesco, alternativo e profondamente connesso ai Nirvana. Lì, per esempio, Dave Ghrol e Kurt hanno convissuto…e in quella casa Cobain ha scritto moltissimo del suo repertorio: mi sembra di capire molto di più l’importanza che questa città (meno nominata di Aberdeen e Seattle quando si parla di Kurt) abbia avuto per Cobain anche come persona in un’età di crescita. Inoltre ho sentito musica dal vivo validissima!”.
 
La serata si concluderà con un live di un gruppo cuneese che eseguirà un estratto di MTV Unplugged in New York dei Nirvana. Mi dai qualche anticipazione?
“Un bel regalo per questo evento culturale al Cinema Teatro Don Bosco: ho visto la loro performance in Birrovia, nel periodo natalizio 2019, l'ultimo concerto cuneese prima della chiusura per Covid; una serata bellissima dove diverse generazioni di cuneesi che amano e hanno amato (e spesso suonato) i Nirvana si sono ritrovate per qualche ora. Secondo me, Marta Bernardi (violoncello), Elia Dadone (batteria), Matteo Borgetto (voce e chitarra), Michele Martini (chitarra e voce) e Simone Garro (basso) riescono nell’impresa di restituire la ricchezza e l’intensità di quella serata storica a New York, mantenendo un ottimo equilibrio tra l’omaggio più puro e l’interpretazione personale dei brani. Non è un'imitazione 'a tributo' e le canzoni non sono 'solo' delle cover a figurina. Tra l’altro, come per noi volontari dell’organizzazione della serata, con grande spirito Nirvaniano questo collettivo non ha voluto percepire il cachet offerto loro, per permettere di mantenere il biglietto d’ingresso alla serata più basso possibile. Averli sul palco mi sembra un ottimo modo per ricordare la vita e il lavoro di Kurt sia con le sue parole e la sua voce nel film, ma anche rivivendo la sua musica”.
 
Ma c'è una canzone dei Nirvana a cui tu sei piú legato? Ti ricordi la prima volta che l'hai ascoltata?
“Impossibile scegliere un solo brano…ma anche sceglierne cinque! Ricordo benissimo la sensazione del primo ascolto: amavo il rock già da diversi anni; avevo comprato due o tre cd masterizzati dei Nirvana da un compagno di scuola dell’ITIS. A casa, dopo pranzo, arrivo finalmente in camera mia; mia madre stava passando l’aspirapolvere in sala e quindi c’era molto rumore: decido di collegare le cuffie allo stereo e metto 'quel disco' dalla copertina con l’acqua blu, il neonato e il dollaro (questi cd masterizzati avevano anche le fotocopie a colori della copertina e del retro! Roba seria, molto fine ’90 inizio ‘00). Predispongo un volume alto (ancora non tenevo conto dei possibili danni all’udito) e schiaccio play. Parte 'Smells Like Teen Spirit'. Sono allibito, la mia vita cambia…altro che 'ciao ciao', 'hello, hello' in loop; sento un’energia bruciante che mi rapisce. L’avrò ascoltata cento volte e ci ho messo due giorni per andare avanti e sentire il (meraviglioso) resto dell’album, una sorpresa continua e una sorta di dipendenza nell’ascoltarlo appena possibile. Sono passati 25 anni da allora, 30 dalla morte di Cobain, 1 dal mio viaggio nello Stato di Washington. Insomma, è ora: NIGHT 4 KURT!”.
 
Appuntamento sabato 4 maggio.
La proiezione inizia alle ore 21 (apertura della sala a partire dalle 20.30). Dopo il film seguiranno una breve pausa e il concerto.
Ingresso: 10 euro.
 
"Night 4 Kurt" è un’iniziativa del gruppo volontario che rende viva la Sala della Comunità Cinema Teatro Don Bosco.

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