CUNEO - “Quelli che restano”: i giovani produttori ed esercenti delle vallate si raccontano a Plin

Il ritorno, o la permanenza, nelle aree interne è un forte segnale per tutto il territorio: creare ricadute economiche e sociali, posti di lavoro e una filiera condivisa è il primo passo la crescita della montagna

c.s. 03/06/2024 08:40

Restare, o ritornare, per creare comunità e opportunità di imprenditoria e di lavoro nelle aree marginali. Di questo tratterà l’evento organizzato dalla società Prokalos all’interno degli spazi Plin, al secondo piano del Rondò dei Talenti di Cuneo (via Luigi Gallo, 1).
 
Giovedì 13 giugno alle ore 17 il filone che ha contrassegnato gli appuntamenti culturali di Plin nei primi mesi dell’anno inizierà a guardare al futuro, dandosi un respiro maggiormente ampio e creando un metaforico ponte con le tematiche che apriranno la stagione autunnale. “Quelli che restano. I giovani delle aree interne tra imprenditoria e speranza” è un appuntamento imperdibile per chiunque voglia conoscere l’impegno profuso dalle giovani generazioni nel mantenere vivo un territorio lungamente spopolato, sottofinanziato e depotenziato nel suo sviluppo economico e infrastrutturale. A parlarne, in un tavolo di lavoro multiforme e variegato, saranno Flavio Appendino, panettiere titolare della panetteria Quel Po di Pan di Ostana, Ottavia Biarese, esercente di Chiusa Pesio proprietaria del negozio di alimentari A veja posta, Juri Chiotti, già chef stellato e ora titolare e chef del ristorante Reis Cibo Libero di Montagna di Frassino, Giulia Jannelli di Germinale Cooperativa di Comunità, realtà avente sede a Demonte, e infine Enrico Ponza per il birrificio Antagonisti di Melle.
 
Oltre ai commercianti e ai produttori, al panel parteciperà anche Luca Blengino, responsabile marketing Ollipay, società di Cavallermaggiore foriera di un’innovativa piattaforma con cui è possibile spendere i bonus del welfare aziendale presso i negozi di prossimità.
 
Il “km0” è sinonimo di qualità e sostenibilità, ma dietro il prodotto che mettiamo in tavola c’è molto di più: una filosofia di vita e di produzione votata all’attenzione verso i lavoratori e gli operatori del settore, a un rapporto più equo con la natura e con l’ambiente circostante, soprattutto quando l’ambiente è delicato come quello montano, e in grado di creare una filiera di comunità per cui tutti si sentano parte del percorso in un graduale recupero e presidio dei piccoli borghi. Conoscere ciò che acquistiamo è il primo passo per un consumo maggiormente consapevole e per nutrire l’anima, oltre che il corpo.
 
L’evento del 13 giugno si rivela quindi l’occasione giusta per conoscere alcuni giovani che “restano e resistono”. Gli incontri sono a ingresso libero con prenotazione consigliata. È possibile prenotarsi tramite Eventbrite a questo link. Tutti gli eventi sono realizzati con il sostegno di Fondazione CRC.

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