Oltre la metà del territorio nazionale è alpe: dalle Alpi agli Appennini e dai Monti ai Massicci, isole comprese, il mondo dell’alpe unisce l’Italia e rappresenta uno dei suoi principali fattori identitari. Per questo anche il FAI vuole portare il proprio contributo alla conoscenza e, possibilmente, allo sviluppo di questa parte dell’Italia trascurata e oggi in crisi, che custodisce un capitale eccezionale di natura e cultura, vero potenziale per il futuro: l’Italia sopra i 1.000 metri. Per promuovere principi e pratiche della vita dell’alpe ad una conoscenza diffusa, nello scenario contemporaneo e aldilà dell’alpe, perché siano di insegnamento e ispirazione per le generazioni presenti e future, la Delegazione FAI di Cuneo propone il secondo trekking in Valle Grana, un territorio ancora intatto, ricco di sapori e saperi, dove si intrecciano storia antica e cultura incontaminata, tradizioni tipiche e un patrimonio artistico preziosamente celato in spazi montani apparentemente selvaggi, tutti da scoprire.
Dopo la giornata dedicata alla bassa valle, con la visita di Valgrana e dei suoi dintorni, sabato 8 giugno sarà l’occasione di conoscere meglio la media valle: Monterosso Grana, già possedimento dei Marchesi di Saluzzo alla metà del Duecento, poi libero comune e quindi dominio dello stato Sabaudo, ma sempre centro importante della valle. Per l’occasione con un accompagnatore naturalistico si andrà alla scoperta delle cave di lose nei boschi di S. Pietro Monterosso, bei “babaciu”, fantocci di paglia vestiti come a fine Ottocento che “abitano” luoghi del paese, fino all’oratorio campestre di S. Sebastiano con i suoi preziosi affreschi, per concludere con la visita di un’azienda agricola biologica locale e la degustazione dei prodotti del territorio.
Programma:
Ore 14:00 ritrovo a Monterosso Grana, presso il campeggio e formazione gruppo guidato da Marco Rainero, accompagnatore naturalistico (Emotion Alp). Organizzazione trasferimento a San Pietro di Monterosso Grana - borgata Sonvilla - con mezzi propri. Trekking su pista forestale per raggiungere l’ingresso delle cave di losa (ardesia): nei valloni erano ben undici le cave attive che utilizzavano manodopera locale, i cosiddetti laouzatìe. Con le lastre in pietra, a partire dal XVII sec., si iniziò a sostituire la paglia utilizzata per la copertura dei tetti. L’attività di estrazione non conosce crisi e raggiunge la massima fioritura negli anni Cinquanta del secolo scorso; poi inizia un’inesorabile decadenza con l’emigrazione dei giovani in pianura fino alla completa chiusura delle cave. Durata trekking: 1h. 30’ ca. su sentieri forestali.
Trasferimento a San Pietro di Monterosso G. e passeggiata nel centro per osservare i “babaciu”, pupazzi di paglia a grandezza naturale abbigliati come nel tardo ‘800 che trasformano il paese in un museo a cielo aperto, ridando vita a luoghi spesso abbandonati. Rientro a Monterosso G. e visita dell’oratorio campestre di S. Sebastiano, il cui nucleo originario venne ampliato nel XVIII sec. modificandone l’aspetto. L’interno è decorato con affreschi di Pietro da Saluzzo (1468)
Ore 17:00 trasferimento con mezzi propri presso l’Azienda Agricola “L’Ostal” di Cavaliggi: visita delle coltivazioni biologiche di frutta, e del laboratorio di trasformazione. Degustazione dei prodotti locali a cura dei titolari dell’azienda. Si consiglia un abbigliamento sportivo e informale con calzature comode per il trekking in montagna. Percorso adatto a tutti. Confermato anche in caso di pioggia (prevedere abbigliamento impermeabile e ombrelli).
Contributo minimo a partire da €. 15.00 – Iscritti FAI €. 12.00 – interamente devoluto al FAI per la tutela e salvaguardia del patrimonio artistico e naturalistico italiano.
Info e prenotazioni: www.faiprenotazioni.it
Le date dell'evento: