L’8 e il 9 Marzo si svolgerà presso la sede della Provincia di Cuneo - Centro Incontri - la nuova edizione del Convegno Wedge organizzato congiuntamente dal Direttore del Dipartimento Emergenze ed Aree Critiche dell’Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo Dott. Alessandro Locatelli, dal Dott. Claudio Grossi e dal Dott. Giuseppe Musumeci che dirigono rispettivamente le strutture complesse di Cardiochirurgia e Cardiologia dell’ospedale cittadino. Il nosocomio di Cuneo è punto di riferimento per l'innovazione nelle strategie terapeutiche e per l'attenzione ai pazienti.
Questa nuova edizione di Wedge 2019 ripropone le precedenti in una veste nuova con lo scopo di affrontare in modo ampiamente condiviso tra cardiologi, chirurghi e anestesisti le problematiche comuni dei pazienti con patologia cardiaca. In apertura di Convegno i tre Direttori Scientifici doneranno alla Provincia di Cuneo tre defibrillatori che saranno collocati in punti strategici del territorio.
Il Congresso, vista la sua importanza, sarà aperto dal Direttore Generale dell’Ospedale Santa Croce e Carle Dott. Corrado Bedogni e dal Presidente dell’Ordine dei Medici cittadino Dott. Giuseppe Guerra. "Nella prima parte di Wedge 2019 verrà valutata l’appropriatezza nella gestione clinico-diagnostica e nel trattamento farmacologico del paziente ad alto rischio cardiovascolare", dichiara il Dott. Giuseppe Musumeci.
"L’idea è di riprodurre quello che nei maggiori ospedali succede ogni giorno: la costruzione del cosiddetto ‘heart team’: cardiologi, cardiochirurghi e cardioanestesisti insieme in un lavoro di squadra, per il bene del paziente, si accordano sui percorsi specifici per la cura della stenosi aortica, dell’insufficienza mitralica, dello scompenso avanzato, della interventistica coronarica complessa e delle aritmie pericolose".
Verranno discusse le metodiche che oggi permettono di gestire in modo sempre meno invasivo le principali malattie cardiovascolari che rappresentano la maggiore causa di mortalità e morbilità nel nostro Paese. La loro analisi, attraverso le tre discipline, sarà il tema centrale del congresso «Wedge» dell’8 e 9 marzo 2019. Il Congresso, che è patrocinato dall'Ordine dei Medici di Cuneo, Siaarti, Gise e Sicch coinvolgerà più di 300 partecipanti tra medici, discenti e infermieri provenienti da tutta Italia e vedrà la presenza delle figure più rappresentative delle tre discipline che si ritroveranno e confronteranno per trovare soluzioni innovative.
Saranno infatti presenti i Presidenti Nazionali della Società Italiana degli Anestesisti Rianimatori (SIAARTI) Prof.ssa Flavia Petrini (Chieti), il Presidente della Società Italiana di Cardiochirurgia (SICCH) Prof. Gino Gerosa (Padova) e della Società Italiana di Cardiologia Interventistica (GISE) Prof. Giuseppe Tarantini (Padova). Queste tre società scientifiche, delle quali fanno attivamente parte il Dott. Locatelli rappresentante regionale di Piemonte e Valle D'Aosta per Siaarti, il Dott. Musumeci past president GISE ed il Dott. Grossi quale ex consigliere della SICCH, hanno inoltre concesso patrocinio ufficiale al congresso cuneese garantendone un prestigio e una rilevanza nazionale.
"Il nostro ospedale è stato tra i primi in Italia a dotarsi di una sala operatoria ibrida che permette una collaborazione interdisciplinare - ha affermato il Dott. Locatelli - e questo esempio virtuoso è stato seguito in alcune realtà ospedaliere. Tuttavia la diffusione delle sale ibride a livello nazionale è ancora ridotta a causa degli elevati costi e delle difficoltà strutturali che purtroppo limitano la diffusione di questa fondamentale risorsa". Obiettivo del Congresso sarà anche quello di mediare e costruire una forte integrazione tra i medici del territorio e i cardiologi ospedalieri, capace di garantire un follow-up adeguato e una stretta aderenza alla terapia farmacologica.
"L'infarto acuto è ancora il killer numero uno ma oggi l'Italia guida la classifica europea dell'efficacia nel suo trattamento. Merito della diffusione nei centri di cardiologia degli interventi d’angioplastica primaria (in Italia se ne effettuano circa 36 mila l’anno; a Cuneo quasi 200 l’anno) che possono vantare a tutto diritto il titolo di interventi “salvavita”; questi hanno abbassato il rischio che l’infarto si traduca in un evento fatale dal 30 al 40%”, ha spiegato il Dott. Musumeci.
“Il Congresso - dichiara il Dott. Grossi - sarà una grande occasione per confrontarsi sulle principali problematiche che affliggono i nostri pazienti a partire da casi clinici reali e cercando di arrivare a soluzioni condivise ed innovative da poter applicare nella pratica medica. L'integrazione delle tre specialità è valore assoluto e necessario per poter garantire standard di efficacia e sicurezza. Questi obiettivi sono perseguiti per fornire un servizio di qualità, al passo con i tempi, in risposta alla domanda di salute dell'ampio territorio che riferisce al nostro ospedale”.
Le date dell'evento: