La strada Provinciale n. 104, nota come strada del vallone o orrido d’Elva, è un capolavoro d’ingegneria civile e un vero e proprio simbolo per gli abitanti del paese posto a 1637 m di quota sulle Alpi Cozie: 9 km di carrozzabile, dodici gallerie, pareti a strapiombo e panorami mozzafiato. Ai giorni nostri ritenuta forse da alcuni semplice tratta turistica, in realtà oggi come al tempo della sua realizzazione la strada è un’infrastruttura necessaria e indispensabile per gli elvesi, altrimenti costretti al transito attraverso la più lunga (17 km) e non meno impervia SP 335 del Colle della Cavallina via San Martino di Stroppo.
Fu Alessandro Claro, oste di Borgata Reynaud, a dare slancio all’impresa, quando alla sua morte nel 1880 lasciò al Comune di Elva un’eredità destinata alla costruzione della strada del Vallone. Venne dapprima aperto uno stretto e pericoloso sentiero, e molte famiglie del paese si autofinanziarono per contribuire all’impresa. Nel 1891 lo stesso Giovanni Giolitti sostenne la prosecuzione dei lavori per rendere il percorso carrozzabile, e l’opera fu conclusa nel 1959.
Su questa strada è transitato il Giro d’Italia, migliaia di turisti l’hanno scelta per la sua spettacolarità, e soprattutto gli elvesi l’hanno percorsa quotidianamente. Purtroppo nel 2014 una frana ne ha compromesso la viabilità e da allora, per ordinanza della Provincia di Cuneo, la strada è chiusa al traffico: tuttavia la popolazione elvese ha costituito un comitato affinché la strada torni presto nuovamente percorribile. Nel 2015 gli elvesi hanno messo in atto una campagna promozionale affinché la strada entrasse a far parte dei “Luoghi del Cuore” promossi dal FAI, raccogliendo circa 3000 firme: anche quest'anno si raccoglieranno di nuovo le firme e si potrà votare.
La lunga e travagliata vicenda del vallone viene ora illustrata e portata all’attenzione del pubblico grazie a "Il Vallone “cuore” di Elva", progetto di Franco Baudino, poeta e memoria storica della comunità di Elva, attraverso la sua ricca collezione di fotografie d’epoca e attuali, e un documentario di Giacomo Allinei di Prazzo, già autore di altri racconti per immagini dedicati alla Val Maira. L’inaugurazione della mostra si terrà mercoledì 11 luglio alle ore 21 presso Espaci Occitan a Dronero; dopo la proiezione del documentario, le foto saranno ammirate a suon di musica, grazie al contributo di Simonetta Baudino e Giuseppe Quattromini.
La mostra sarà visitabile gratuitamente fino al 27 ottobre negli orari di apertura di Espaci Occitan, il mercoledì in orario 15-18, giovedì e venerdì 9-12 e 15-18, il sabato 9-12.
Per informazioni Espaci Occitan, Via Val Maira 19, Dronero, tel. 0171904075, segreteria@espaci-occitan.org, www.espaci-occitan.org, Fb @museooccitano, Tw @espacioccitan.
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