I numerosi orologi sul palcoscenico fanno da sfondo alla donna che entra in scena sul ticchettio di una sveglia. Si guarda allo specchio e le viene spontaneo fare un gesto molto comune a tante donne che non si ritrovano nell’immagine riflessa: con le dita ai lati del viso tira la pelle verso l’esterno. Di colpo le rughe svaniscono e il volto appare più giovane. Sorride. Prende la chitarra in bella mostra vicino una sedia dalla forma bizzarra e inizia a canticchiare “Forever young, I want to be forever young...” famosa canzone degli anni Ottanta.
Un monologo divertente, arguto, provocatorio, per abbattere pregiudizi e stereotipi, e sdrammatizzare la paura di invecchiare. Uno spettacolo dissacrante sul tabù della menopausa e su come godersi la vita da boomer, prendendosi cura di sé.
La donna, sui cinquant’anni, è alle prese con un cambiamento incombente. Presa dal vortice della vita non si è accorta che il tempo è volato, quando improvvisamente bussa alla porta lei: la menopausa. Sebbene sia un evento naturale ha difficoltà ad accettare ciò che le sta accadendo, sente il corpo che cambia e la mente è più inquieta. Uno dei motivi che le impediscono di accogliere questa nuova situazione è rappresentato dal pregiudizio, ancora ben saldo nel contesto in cui viviamo, che la menopausa sia l’inizio della vecchiaia in quanto donne.
Passano dieci anni. Sempre la stessa donna rientra in scena ballando su una musica scat di Ella Fitzgerald, punta dritta allo specchio e si guarda sorridendo. È diventata una splendida sessantenne. Il tempo non è trascorso inutilmente; dopo tanti tormenti, ora vive con una diversa consapevolezza questa nuova fase della vita. Ci sono voluti anni per cambiare il punto di vista con cui guardava sé stessa, per capire cosa fosse essenziale per lei, ed è così che giorno dopo giorno ha imparato ad amarsi. Vive con più leggerezza, che non vuol dire superficialità. Davanti ai piccoli inconvenienti dell’età usa l’arma dell'ironia, uno dei pochi rimedi omeopatici veramente efficaci. Lo scorrere del tempo non le fa più paura, anzi si gode una libertà che non aveva mai provato, tanto da vivere un amore incontrato sulla sua strada e poi lasciato andare al suo destino.
Parla con naturalezza di passione e sessualità, argomenti poco considerati quando si pensa alle donne “diversamente giovani”. Eppure i sessanta, i settant’anni di oggi non sono più quelli di una volta. Per queste “ragazze di bella età” è finalmente arrivato il tempo di realizzare una loro personalissima ri-evoluzione.
Almenopausa è uno spettacolo ritmico, parlato e cantato, pieno di musica; dedicato alla Cura, cura del corpo e della mente, al non prendersi troppo sul serio, all’importanza delle relazioni umane e al volersi bene.