“Marinaio in terra” è il titolo del libro del poeta Rafael Alberti in cui si dice di un uomo sradicato dal mare, che rimane sulla terraferma ma custodisce lo spirito libero delle grandi distese marine. Ora è anche il titolo di una mostra dedicata a Giovanni Gagino, che fu marinaio, ma soprattutto uomo e artista dallo sguardo aperto, indipendente, capace di preservare slancio e immaginazione nonostante le ristrettezze di spazi e tempi dati.
A cent’anni dalla nascita di Gagino e a dieci dalla scomparsa, l’Assessorato alla Cultura di Cuneo offre un’occasione di ricordo e approfondimento di un grande pittore, protagonista della scena artistica cittadina per oltre mezzo secolo. I colori drammatici e vitali, le tipiche vedute industriali e i paesaggi assorti dell’artista rivivono attraverso una selezione di opere inserite negli spazi storici del Museo Casa Galimberti, a cura di Luca Arnaudo e dell’associazione culturale Andante. L’inaugurazione della mostra sarà venerdì 15 dalle ore 17 e sarà visitabile fino al 15 dicembre tutti i sabati e le domeniche dalle 15.30 alle 18.30, gli altri giorni su appuntamento.
Giovanni Gagino è nato a Fossano nel 1924 ed è stato pittore, con felici incursioni nella scultura e ceramica. Marinaio di leva durante la Seconda guerra mondiale, dopo l’8 settembre Gagino viene detenuto per quasi due anni in un campo di concentramento in Turingia, da dove torna in Italia a piedi attraversando la devastazione dell’immediato dopoguerra. Dopo aver completato la sua ferma in marina, lavora fino al pensionamento in una fonderia di Cuneo. Le esperienze esistenziali di Gagino definiscono la sua produzione artistica, dove i temi della rovina e della fabbrica si fondono in visioni pittoriche intense e drammatiche inclini all’astrattismo, cui si alterna una felice e prolifica vena paesaggistica di taglio post-impressionista, dalle venature espressioniste. La sua opera riceve presto il plauso di artisti e poeti di fama, come Davide Lajolo e Mario Luzi, trovando anche il dovuto riconoscimento critico.
Autodidatta, formatosi frequentando in giovinezza figure di riferimento della scena artistica locale del tempo quali Ego Bianchi e Roberto Luciano, Gagino ha realizzato un’opera ampia, sviluppata fino alla più tarda età, e di grande coerenza, esemplare di una specifica ragione d’essere della pittura moderna dove la lezione della Scuola di Parigi da lui tanto amata trova esiti autorevolmente personali che lo rendono, insieme a Ego Bianchi, il più importante artista cuneese del Novecento.
Per informazioni telefonare al numero 0171-444801 o via mail museo.galimberti@comune.cuneo.it