Le migliaia di giuliano-dalmati arrestati e uccisi dall'esercito nazionalcomunista di Tito nella primavera del 1945, i quasi trecentomila costretti ad abbandonare le proprie terre e a rifugiarsi nei centri raccolta profughi sparsi per la penisola sono il prezzo estremo che l'Italia ha pagato per una guerra che ha contribuito a scatenare e che ha perso. Per oltre mezzo secolo di tutto questo si è scelto di non parlare per evitare verità difficili e scomode: le foibe e i profughi sono stati così negati dalla coscienza storica nazionale e confinati nella memoria della Venezia Giulia, dove le ferite rimaste aperte hanno alimentato aspre contrapposizioni.
Gianni Oliva professore, storico e autore di oltre trenta libri di storia su quattro diverse direttrici di ricerca: storia del 1943-45, storia dell’esercito, storia dei Savoia e storia del Piemonte.
Alle foibe e agli esuli di Istria, Fiume e Dalmazia ha dedicato tre libri Esuli, Foibe e Profughi, editi da Mondadori.
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