FRASSINO - A Frassino torna la terza edizione di “Parole erte - Storia e memorie al tempo presente”

La rassegna è organizzata alla Biblioteca civica in collaborazione con l’associazione culturale Fraisensi e si svolgerà dal mese di marzo

c.s. 17/03/2025 09:45

Tutto pronto per la terza edizione di “Parole erte - Storia e memorie al tempo presente”, la rassegna organizzata dalla Biblioteca civica di Frassino in collaborazione con l’associazione culturale Fraisensi. Il filo conduttore degli incontri sarà la memoria dell’emigrazione verso la Francia nel corso del XX secolo, fenomeno che ha come luogo simbolo le Alpi e inevitabilmente rimanda agli attraversamenti della frontiera dei giorni nostri; proprio il richiamo continuo tra passato e presente è il tratto distintivo che caratterizza “Parole Erte” sin dalla sua prima edizione.
 
Tutti gli incontri si svolgeranno presso il centro culturale Lhi Mestres, via S. Rocco 4.
 
Il primo appuntamento avrà luogo il 29 marzo, alle ore 16: “...che stento di Frassino” è il titolo dell’intervento di Dino Matteodo e Lele Odiardo che presenteranno i risultati di una lunga ricerca condotta attraverso la raccolta di lettere e fotografie e l’analisi della documentazione presente negli archivi per ricostruire i movimenti migratori da Frassino e la Valle Varaita verso la Francia dalla fine dell’800 fino alla Seconda Guerra Mondiale. La ricerca porterà all’allestimento di una mostra permanente che è in fase di realizzazione ed ha preso le mosse dal progetto “Turismo delle radici” al quale aveva aderito il comune lo scorso anno. Nel pomeriggio prenderà la parola anche Gianpiero Boschero, referente del museo etnografico dedicato alla storia del Toumin dal Mel e all’antica professione itinerante degli arrotini che si trova a San Maurizio di Frassino, con un intervento sul tema.
 
Venerdì 4 aprile, alle ore 21, sarà la volta dello spettacolo “Storie di miniera”, tra musica e narrazione intorno ai canti dei minatori e alle storie di emigrazione, un progetto di La Fabbrica dei suoni. Sul palco Caterina Ramonda, narratrice, con un trio d’eccezione: Luca Pellegrino, polistrumentista, compositore, arrangiatore, Sergio Pozzi, chitarra e voce, e Sara Cesano, violino. Creato per il Musée Départemental di Tende nella Vallée de la Roya dove ha debuttato nel giugno 2023 in occasione dell’inaugurazione della mostra “Mondes Souterrains”, lo spettacolo invita gli spettatori a un viaggio evocativo intorno al tema dell’emigrazione dei lavoratori italiani verso le miniere specie in Francia e in Belgio. La narrazione è intervallata da una scelta di canzoni che ripropongono, in francese, inglese, italiano, occitano, spagnolo, un repertorio di canti legati in vario modo alla miniera, di epoche differenti. L’ingresso è a offerta libera.
 
Il terzo evento in programma, sabato 12 aprile alle ore 16, ha per protagonista un personaggio d’eccezione, in valle Varaita appositamente per l’occasione: il giornalista e viaggiatore francese Rapaël Krafft. Nato nel 1974, Raphaël Krafft alterna reportage per stazioni radio pubbliche di lingua francese a lunghi viaggi in bicicletta (Nord e Sud America, Vicino Oriente, Francia) da cui trae documentari e libri. È autore di “Captain Teacher” (Buchet Chastel 2013), racconto sulla creazione di una stazione radio in una remota regione dell’Afghanistan; di “Passeur” (Keller 2020), che è diventato anche un reportage radiofonico dal titolo “Passeur – Comment j’ai fait passer” la frontière à des réfugiés trasmesso da France Culture e premiato nel 2017 al nyf’s International Radio Program Awards for The World’s Best Radio Programs. Ha recentemente pubblicato “I Ragazzi della Clarée”, un libro prezioso che conduce il lettore all’origine della rotta migratoria che dalla Guinea si sviluppa fino alle Alpi italo-francesi e propone un nuovo modo di guardare al fenomeno e ricercarne le cause, per mezzo di uno stille narrativo coinvolgente e profondo. Dialogherà con lui Daniela Bernagozzi, insegnante e scrittrice, collaboratrice dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea di Cuneo, curiosamente autrice di un libro quasi omonimo a quello di Krafft, Passeur (Primalpe, 2017), una storia sull’emigrazione di ieri che si confronta con quelle di oggi: i fratelli Raina, di Elva, negli anni ’30 finirono al confino accusati proprio di fare i passeur.
 
Quarto ed ultimo appuntamento sabato 3 maggio, sempre alle ore 16, con la presentazione del libro “Il Sentiero della speranza” (Infinito, 2024) di Enzo Barnabà. La memoria del fazzoletto di terra che si trova alla frontiera tra Ventimiglia e Mentone è straordinariamente intensa. Vi si intersecano mille storie avventurose: dai socialisti e dagli anarchici di fine Ottocento agli ebrei in fuga dalle persecuzioni hitleriane, da Primo Levi che desidera incontrare il suo compagno di prigionia ad Auschwitz fino ai terroristi rossi e neri negli anni di piombo. Bisogna sapere come evitare i passaggi più pericolosi, in particolare quello che, non a caso, è stato chiamato passo della Morte. Oggi, i sentieri alternativi ai valichi ufficiali vengono praticati da chi proviene da Lampedusa o dalla rotta balcanica e non vuole, di solito, restare in Italia. Barnabà è autore di “Aigues-Mortes. Il massacro degli italiani”, sul tragico evento del 1893 in cui perse la vita anche l’emigrante frassinese Giovanni Bonetti.

Notizie interessanti:

Vedi altro