PIASCO - Al birrificio agricolo Kauss di Piasco “Feed for Food” per la sostenibilità ambientale

L’evento è in programma il 18 maggio. L’azienda conferisce i sottoprodotti della produzione agricola a piccoli allevatori locali riducendo gli sprechi e contribuendo a sostenere l’economia del territorio

c.s. 07/05/2024 08:26

Sabato 18 maggio, a partire dalle ore 17, il birrificio agricolo Kauss di Piasco, associato a Cia Cuneo, organizza la seconda edizione di “Feed for Food-La seconda vita delle trebbie di malto d’orzo-Incontro aperitivo con gli allevatori”. L’iniziativa, aperta a tutti con prenotazione WhatsApp al numero 0175290442, offre l’opportunità di partecipare a una gustosa merenda sinoira (costo 15 euro) durante la quale verrà proposto un panino gourmet con carne e formaggi al 100% di capra provenienti da produttori locali. Ma non solo. L’obiettivo, nel contempo, è di condividere le idee e ascoltare le affascinanti storie di quanti hanno abbracciato lo stile di vita dell’allevamento sostenibile degli animali. 
 
Infatti, un aspetto spesso trascurato dell’agricoltura che guarda all’ambiente è il riutilizzo dei sottoprodotti della lavorazione e della trasformazione. Perché in un’economia circolare, nulla dovrebbe essere sprecato. Un esempio eccellente di questo approccio è rappresentato dal birrificio agricolo Kauss che ha implementato un sistema semplice, ma innovativo, per ridurre gli sprechi e supportare l’allevamento sostenibile. In quale modo? Conferendo i sottoprodotti della produzione agricola, come le trebbie del malto d’orzo, a piccole aziende locali le quali così integrano la dieta abituale dei loro capi con sostanze naturali e salubri per l’animale. Tutto ciò non solo riduce gli sprechi e contribuisce alla sostenibilità ambientale, ma fornisce anche un’opportunità economica per i produttori del territorio. Creando un circolo virtuoso di cui beneficia l’intera comunità.  
 
ALCUNE RIFLESSIONI A MARGINE DELL’INIZIATIVA
 
Verso un futuro sostenibile: agricoltura e allevamento circolare
Nell’epoca contemporanea la domanda globale di cibo è in costante aumento, generando una pressione sempre maggiore sulla salute del nostro Pianeta. Tuttavia, questa crescente richiesta non può essere soddisfatta a discapito delle risorse naturali o del benessere degli animali. E’ in questo contesto che l’agricoltura e l’allevamento, con pratiche sostenibili e circolari, emergono come una risposta fondamentale alle sfide ambientali e sociali affrontate nel periodo attuale.  
 
Allevamenti sostenibili: benessere animale e qualità delle carni
Una delle componenti essenziali di un’agricoltura sostenibile è l’allevamento etico e rispettoso degli animali. Questo non solo riguarda il rispetto dei loro diritti e del loro benessere, ma influisce direttamente sulla qualità dei prodotti alimentari che consumiamo. Gli animali allevati in condizioni di stress e di sofferenza producono carni di qualità inferiore, mentre quelli cresciuti in un ambiente naturale e confortevole offrono carni più sane gustose e nutrienti. L’adozione di pratiche di allevamento sostenibili implica fornire agli animali spazi più ampi e confortevoli, accesso a una dieta naturale e evitare l’uso eccessivo di antibiotici e altri prodotti chimici. Questo non solo migliora il loro benessere, ma contribuisce anche a preservare la biodiversità e a ridurre l’impatto ambientale dell'allevamento intensivo.
 
Alimentazione consapevole: la ricerca della qualità
Parallelamente all’adozione di pratiche agricole sostenibili, è essenziale promuovere un’educazione alimentare consapevole tra i consumatori. Questo significa non solo considerare la quantità di cibo che mangiamo, ma anche la sua qualità e provenienza. Optare per prodotti alimentari di alta qualità in arrivo da filiere produttive “genuine” non solo contribuisce al benessere delle persone, ma supporta gli agricoltori e gli allevatori che adottano pratiche sostenibili. L’importanza di consumare prodotti freschi e locali non può essere sottovalutata. Non solo questi alimenti sono più sani e gustosi, ma anche la loro produzione e distribuzione comportano minori emissioni di gas serra e un minore impatto sull’ambiente rispetto a quanto è importato da migliaia di chilometri di distanza.

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