Lunedì 19 febbraio alle 21 verrà proiettato al Cinema Teatro Magda Olivero di Saluzzo il docufilm “La timidezza delle chiome” (2022) di Valentina Bertani, all’interno della stagione “Lunedì Cinema” organizzata da Ratatoj APS. La proiezione è organizzata in collaborazione con UCCA. Il film è stato selezionato alle Giornate degli autori di Venezia 79 e Miglior film italiano ai Diversity Media Awards 2023. Il costo del biglietto è di 5 euro, gratuito per i soci ARCI. Prima della proiezione sarà possibile sottoscrivere la tessera ARCI 2023/2024 (10 euro) e il contributo associativo per la rassegna “Lunedì Cinema” (5 euro) che darà diritto all’ingresso gratuito per tutta la stagione.
La pellicola racconta di Benjamin e Joshua Israel, due gemelli omozigoti, che, quando la scuola finisce e comincia l’età adulta, iniziano a sentirsi oppressi. Mentre amici e compagni di classe pianificano una nuova vita, loro non riescono a immaginare il futuro. Avere vent’anni e una buona dose di spavalderia non basta se hai una disabilità intellettiva. Sentendosi esclusi, Benjamin e Joshua si confrontano con i limiti imposti dagli altri senza avere paura di sbatterci contro. Joshua desidera fare sesso per la prima volta, mentre Benjamin insegue l’utopia di un amore. Impareranno presto che crescere significa dare spazio all’altro senza fargli ombra.
L’opera prima di Valentina Bertani, ha il merito di far emergere la realtà quotidiana, in questo caso quella di due gemelli speciali, con uno sguardo disincantato, viscerale e graffiante che scalfisce il cuore degli spettatori.
Il film è stato selezionato tra le proposte della rassegna itinerante “L’Italia che non si vede” realizzata da UCCA - l’Unione dei Circoli Cinematografici Arci, un’associazione nazionale di promozione della cultura cinematografica attiva dal 1967 associata con più 150 circoli in tutta Italia, compreso Ratatoj con cui collabora da molti anni. Nei mesi di marzo e aprile verranno proiettate altre pellicole attinte da questa rassegna. Tra le proposte della stagione cinematografica al Magda Olivero, “La timidezza delle chiome” trova il suo spazio come uno strumento che interroga il problema del reale e della verità con la consapevolezza che le forme del documentario possono essere utilizzate per sperimentare e costruire nuove immagini del mondo.