SALUZZO - Dal 23 al 27 luglio il terzo fine settimana con 'Occit'amo'

Dal concerto Charamalhatomica: Lou Dalfin + Bandakadabra allo spettacolo teatrale di Andrea Scanzi

c.s. 20/07/2020 15:37

Al via il terzo fine settimana di Occit’amo 2020, la sesta edizione del festival che segna l’estate nelle Terre del Monviso, porta orientale dell’Occitania, il “paese che non c’è” che dal Piemonte si estende fino alla Spagna riunendo in un unico abbraccio culturale le persone che si riconoscono per caratteri, origini e passioni comuni.
 
Un patrimonio ricco di musica, tradizioni e cultura riletti in una chiave contemporanea, che sotto la direzione di Sergio Berardo, anima dei Lou Dalfin, diventa un percorso lungo 5 settimane (dall’11 luglio al 15 agosto) di concerti, appuntamenti, antiche chiese, camminate, rifugi, castelli, scoperte dei borghi alpini, anche in orari inconsueti che rendono le esperienze ancora più uniche. Protagoniste assolute sono le valli alpine ai piedi del “Re di Pietra”, il Monviso, riunite in un unico progetto di promozione territoriale che va sotto il nome di Terres Monviso: Valle Stura, Valle Maira, Val Varaita, Valli Po Bronda e Infernotto, Valle Grana e tutta la pianura che si estende intorno a Saluzzo, capitale dell’antico marchesato.
 
Occit’amo è un festival resistente, che ai grandi numeri da sempre preferisce eventi più piccoli ma unici: concerti all’alba, passeggiate musicali, scoperte di borgate alpine meno conosciute. Occit’amo vuole esaltare la territorialità e il legame con le radici, con le montagne, con i piccoli luoghi preziosi che sono ponte tra culture e paesi a cavallo delle montagne.
 
La formula del festival, rispettosa dei luoghi e della loro identità, porta già con sé quelle necessarie misure precauzionali che il buon senso impone. Non è stato necessario dunque cambiare rotta o individuare nuove soluzioni: Occit’amo è un festival radicato, già presente nelle abitudini dei luoghi che lo ospitano e dei numerosi appassionati, sostenibile dal punto di vista del territorio e della formula. Palcoscenico del festival sono le valli montane, ampie e accessibili: distanziamento e sicurezza sono garantiti.
 
PIANURA
 
Giovedì 23 luglio 2020 – ore 18.00
Lagnasco (Castelli Tapparelli D’Azeglio – Giardino delle Essenze)
PROFUMO DELLE ERBE OFFICINALI
Le essenze del territorio, vincitore di uno dei due trofei della riserva della biosfera transfrontaliera del Monviso. Presentato da Laboratorio Euphytos.
Iscrizione obbligatoria – prenotare al numero +393291480685 o alla mail info@laboratorioeuphytos.it
 
Giovedì 23 luglio 2020 – ore 21.30
Lagnasco (Castelli Tapparelli D’Azeglio)
CHARAMALHATOMICA _ LOU DALFIN + BANDAKADABRA
LOU DALFIN e BANDAKADABRA si troveranno sullo stesso palco quest’anno ad Occit’amo Festival per reinterpretare alcuni brani del repertorio del gruppo occitano, fondendo le anime e le tradizioni di queste due formazioni.
LOU DALFIN: fondato da Sergio Berardo, il gruppo nasce nel 1982 con l’obiettivo di rivisitare la musica tradizionale occitana. Accanto agli strumenti più tipici della tradizione - vioulo, pivo, armoni a semitoun, pinfre, arebebo, viouloun, ecc. – vengono introdotti basso, batteria, chitarra e tastiere. È il suono dei Lou Dalfin che cela un ideale e un fine esplicito: rendere la tradizione occitana fruibile dal maggior numero di persone, perché le radici culturali di pochi divengano patrimonio di tutti. Uno dei momenti più importanti dell’intera storia di Lou Dalfin arriva nel 2004 con l’uscita de L’Oste del Diau che ottiene la Targa Tenco per il miglior album in dialetto, lo stesso premio assegnato per la prima volta a Fabrizio De André con Creuza de ma. Dopo 34 anni di carriera, 12 album realizzati, un impressionante numero di collaborazioni e più di 1300 concerti, Lou Dalfin si sta dedicando alla nuova avventura discografica Musica Endemica che ha visto la luce il 1 aprile 2016.
 
BANDAKADABRA: sette fiati. Due percussioni. Rocksteady, balkan, swing una vera orchestra da passeggio che unisce l'energia delle formazioni street al sound delle big band anni Trenta.
Nata a Torino, la Bandakadabra vanta una frenetica attività live che l'ha portata a esibirsi sia in Italia che nel resto d'Europa e a guadagnarsi una crescente attenzione da parte degli appassionati, grazie a una combinazione riuscita di musica e cabaret e a uno spettacolo capace di conquistare qualsiasi tipo di pubblico.
Dall'Edinburgh Jazz & Blues Festival a Chalon dans le rues, passando per Jazz sous le pommiers, l'Udin Jazz e il Premio Tenco, in soli quattro anni la Bandakadabra si è esibita centinaia di volte in tutta Europa, tra manifestazioni musicali, teatri, rassegne di strada, affermandosi come una realtà artistica unica nel suo genere.
 
Ingresso € 12
Prevendita su mailticket
Biglietti omaggio: Bambini sino a 10 anni, Disabili con accompagnatori: chiamare direttamente in Fondazione Amleto Bertoni al numero 017543527
*I posti a sedere, stante la nuova regolamentazione, saranno ovviamente più distanti dal palco di quanto avveniva in passato – teniamo a sottolinearlo perché sia chiaro al pubblico che interverrà
 
Visite guidate ai Castelli Tapparelli D’Azeglio di Lagnasco
In occasione del concerto di Occit’amo “CHARAMALATOMICA _ LOU DALFIN + BANDAKADABRA”, straordinariamente il castello aprirà in orario serale dalle 18 alle 21,30, con visite guidate speciali a cura di Turismo in Langa dalla durata di 30 minuti alla scoperta degli affreschi dei saloni principali dei Castelli.
 
BOX PIC NIC TERRES MONVISO La sorpresa della serata sarà il cibo da asporto con prodotti del territorio a cura di Gianet’s Pub e Locanda del Marchese. Si va al locale e si prende il panino targato TERRES MONVISO, a scelta tra: Gianet’s Pub (Culcrin: pane di segale, tomino fresco del saluzzese, crudo di Cuneo, acqua di pomodori, lattuga; Linger: pane di segale, zucchine grigliate, Tumin del Mel, bagnetto al prezzemolo) Locanda del Marchese (salame di campagna; acciughe al verde).
 
Venerdì 24 luglio 2020 – ore 21.30
Verzuolo (Palazzo Drago – via Guglielmo Marconi 13)
I POLIFONICI DEL MARCHESATO
Nata nel 1986 a Saluzzo, l’Associazione Corale I Polifonici del Marchesato ha, al suo attivo, oltre 500 concerti ed è formata da oltre 50 elementi. Tra i palchi più prestigiosi sui quali il coro si è esibito, ricordiamo: la Basilica Superiore di S. Francesco ad Assisi, il rifugio Quintino Sella (2640 m. slm), la Basilica di S. Giacomo e la Basilica SS. Apostoli a Roma, il Teatro Ariston di Sanremo, il Teatro Regio di Torino, Palazzo Vecchio a Firenze, il Palazzo della Gran Guardia e l’Arena a Verona, le città spagnole di Valencia e Barcellona, quelle francesi di Mentone, Lione, Marsiglia, quella tedesca di Heidennhaim, oltre a moltissimi capoluoghi delle varie regioni d’Italia e, naturalmente, la città di provenienza: Saluzzo, dove è molto stretta la collaborazione con il Comune e con la Diocesi. Nel 2016 ha presentato “Polifonici 3.0”, sua quarta produzione discografica, mentre sono oltre 400 i brani in repertorio, tratti da 5 secoli di letteratura musicale, sacra e profana con spazio per la musica pop, colonne sonore e spiritual, il tutto proposto per coro solo o con pianoforte, organo e gruppi orchestrali (archi, sinfonici, arpe, strumenti andini).
Da 16 anni organizza e concerta all’interno della stagione musicale Suoni dal Monviso, cartellone musicale che si svolge sulle montagne della Granda e che ha visto la presenza di circa 90.000 spettatori e decine di artisti di fama internazionale.
Dal 1991 è sotto la direzione del M° Enrico Miolano.
Ingresso gratuito.
Obbligatoria la prenotazione sul sito www.occitamo.it
 
Sabato 25 luglio 2020 – ore 17.30 e ore 18.30
Manta (Cascina Aia)
Laboratori ludico-educativi realizzati con l’utilizzo di canti, movimento strutturato ed espressivo, strumentario convenzionale e non, attraverso la musica. A cura de LA FABBRICA DEI SUONI
CARTABAND: come creare un’orchestra che suona solo strumenti di carta? Costruendo una cartaband, per una esplorazione sonora ricca di fantasia, ingegno e senso del ritmo!
Età: 6-11 anni, massimo 8 partecipanti per gruppo - necessario arrivare 15 minuti prima dell’inizio
Ingresso gratuito.
Obbligatoria la prenotazione al numero 0175567840
 
Sabato 25 luglio 2020 – ore 21.30
Manta (Cascina Aia)
“FUNNE” – CINECAMPER
di Nuovi Mondi Festival
74’, Italia, 2016, Regia di Katia Bernardi
In occasione del ventennale del circolo dei pensionati Il Rododendro, la presidentessa decide con entusiasmo di dare il via alla raccolta fondi per la nobile causa di far vedere il mare a un gruppo di donne, ma di soldi ne servono tanti per realizzare questo progetto e le attività messe in campo non sempre si rivelano azzeccate. Comincia così l’avventura che le vedrà cucinare torte da vendere in paese, posare da modelle per un calendario e donne di Internet impegnate nel crowdfunding per raggiungere, non senza alcuni momenti di sconforto, il proprio scopo. Risate, lacrime, gelosie, timori accompagnano le funne (donne in dialetto trentino) e i loro sforzi che le porteranno anche ad una inaspettata notorietà.
Ingresso gratuito.
Obbligatoria la prenotazione sul sito www.occitamo.it
 
Domenica 26 luglio 2020 – ore 17.30
Busca (Ala, Porta Santa Maria)
DESTACHA LA DANÇA
Stage danza con Daniela Mandrile 
Obbligatoria la prenotazione al +39 3397950104
 
Domenica 26 luglio 2020 – ore 21.30
Busca (Piazza Diaz)
PAOLO GERBELLA
Lo spettacolo La Regina di Paolo Gerbella, genovese classe 1962, è un Racconto-Canzone che affonda le sue radici tra il 19 e il 23 dicembre del 1900, quando a Genova il Prefetto emanò un decreto che impose la chiusura della Camera del lavoro della Città. In quei giorni "La Regina" – come veniva chiamata la merce al Porto di Genova – rimase ferma e i commerci si interruppero. Fu così che il Popolo insorse contro lo Stato, ottenendo il ritiro del decreto e il riconoscimento della dignità e il rispetto del lavoro.
Popolo, Appartenenza, dignità, come il Popolo Occitano a cui il disco è dedicato; concetti che oggi assumono significati diversi da recuperare. "Profuma di vero la storia che c'è dietro, di quelle che fanno venire salutari mal di pancia, a sentirla nominare, alla borghesia legnosa e arida della città che ama apparire in panni efficientisti. Paolo Gerbella l'ha raccolta ed elaborata ne La Regina. Il tutto in dieci saporite stazioni dalla lingua leggera, poetica e ad altissimo peso specifico, su un impianto folk rock tanto misurato quanto efficace." (tratto da IL MANIFESTO - Guido Festinese)
Ingresso gratuito.
Obbligatoria la prenotazione sul sito www.occitamo.it
 
Lunedì 27 luglio 2020 – ore 21.30
Saluzzo (Piazza Montebello 1)
E PENSARE CHE C’ERA GIORGIO GABER
di ANDREA SCANZI – in collaborazione con FESTIVAL BORGATE DAL VIVO
Di e con: Andrea Scanzi
Musiche e arrangiamenti: Filippo Graziani
Regia: Simone Rota
Lo spettacolo si incentra sul Giorgio Gaber teatrale, quello che ha il coraggio di uscire dalla tv e che entra con Sandro Luporini nella storia. Tutto nasce da un’idea di Andrea Scanzi, gaberiano doc; giornalista e scrittore aretino che si è laureato ad Arezzo nel 2000 su Gaber, De André e i cantautori di quella generazione. Scanzi conosceva Gaber, che di lui amava dire: “Ma perché questo ventenne sa tutto di me?”. Se non fosse stato malato, Gaber sarebbe stato correlatore nella sua tesi di laurea. “Ho visto per la prima volta Giorgio Gaber nel ’91 a Fiesole ed è da allora che gli voglio bene; sono terrorizzato dall’idea che la sua memoria si perda. Il nome Gaber lo conoscono tutti, ma se vai a scavare ti accorgi che Giorgio Gaber è conosciuto solo in modo superficiale. Il Gaber più forte, quello più geniale, è spesso quello che meno si conosce. Sono convinto che Gaber e Luporini siano stati profetici almeno quanto Pasolini. In ogni loro canzone e monologo ci sono degli elementi di lucidità, profezia e forza che sono qualcosa d’incredibile. La presenza scenica, la mimica, la lucidità profetica, il gusto anarcoide per la provocazione, il coraggio (a volte brutale) di “buttare lì qualcosa” e l’avere anticipato così drammaticamente i tempi, fanno del pensiero di Gaber- Luporini, oggi più che mai, un attualissimo riferimento per personaggi della politica, dello spettacolo, della cultura, del nostro sociale quotidiano. E pensare che c’era Giorgio Gaber è uno spettacolo per non dimenticare un artista eccezionale. Viva Gaber!”
La durata dello spettacolo è di circa 1 ora e 30 minuti, si articola in una narrazione e da video proiettati sul maxischermo con le esecuzioni di Gaber. Regia e direzione di scena di Simone Rota; lo spettacolo ha il patrocinio della Fondazione Giorgio Gaber.
Andrea Scanzi è nato ad Arezzo nel 1974. Ha scritto per Il Manifesto e La Stampa, prima di divenire firma di punta del Fatto Quotidiano. Giornalista, scrittore, autore e interprete teatrale. Opinionista e conduttore televisivo, è da anni uno dei volti di programmi di punta come Otto e mezzo, Di Martedì (La7) e Cartabianca (RaiTre). Conduce con Luca Sommi su Nove Accordi e disaccordi. Tra i suoi best-sellers, Elogio dell’invecchiamento (Oscar Mondadori 2007), La vita è un ballo fuori tempo (Rizzoli 2015), Con i piedi ben piantati sulle nuvole (Rizzoli 2018) e Renzusconi (Paper First).
 
Ingresso € 12: primi 342 posti a sedere
Ingresso € 8: dal posto 343 al posto 600
Prevendita su mailticket (https://www.mailticket.it/manifestazione/YP29/ANDREA_SCANZI)
Biglietti omaggio: Bambini sino a 10 anni, Disabili con accompagnatori: chiamare direttamente in Fondazione Amleto Bertoni al numero 017543527
 
*I posti a sedere, stante la nuova regolamentazione, saranno ovviamente più distanti dal palco di quanto avveniva in passato – teniamo a sottolinearlo perché sia chiaro al pubblico che interverrà
 
Per garantire la partecipazione nel rispetto delle normative vigenti, una parte degli appuntamenti saranno su prenotazione. Tutte le informazioni, il calendario del festival e le modalità di prenotazione si trovano sempre aggiornate sul sito www.occitamo.it e sui profili social.
 
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Occit’amo è promosso da Terres Monviso e organizzato dalla Fondazione Amleto Bertoni.
È stato realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito dell’edizione 2020 del bando “Performing Arts". Con questo festival il Comune di Saluzzo è entrato a far parte di PERFORMING +, un progetto per il triennio 2018-2020 lanciato dalla Compagnia di San Paolo e dalla Fondazione Piemonte dal Vivo con la collaborazione dell’Osservatorio Culturale del Piemonte, che ha l’obiettivo di rafforzare le competenze della comunità di soggetti non profit operanti nello spettacolo dal vivo in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
 
Il festival è realizzato con la collaborazione di Espaci Occitan, Nuovi Mondi Festival, La Fabbrica dei Suoni, Borgate dal Vivo, Associazione Ratatoj.
 
www.occitamofestival.it
Facebook @occitamo
Instagram: @occitamofestival
 

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