Il Programma di Sviluppo Rurale (Psr) 2014-2020, attraverso i tre Bandi pubblicati nel 2016, ha previsto tre misure per gli alpeggi. Durante le scorse settimane i tecnici del settore regionale Sviluppo della Montagna e Cooperazione Transfrontaliera, recependo i criteri stabiliti dalle delibere della Giunta Chiamparino, su proposta dell’assessore, Alberto Valmaggia, hanno approvato le graduatorie della 4.3.4 e della 4.3.3, relative, rispettivamente, alla viabilità di accesso e alla costruzione di nuove infrastrutture al servizio delle aree montane di pascolo. Gli stessi tecnici, seguendo sempre gli indirizzi dell’esecutivo piemontese, nei giorni passati hanno terminato la verifica delle domande che interessano la misura 7.6.1, il cui obiettivo è il miglioramento dei fabbricati di alpeggio. La graduatoria è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione.
I progetti dovevano riguardare il restauro e la riqualificazione degli edifici rurali e delle loro pertinenze, con lo scopo anche di ripristinarne la funzionalità e la fruibilità originaria; la realizzazione di locali e di strutture di ampliamento o di completamento dell’esistente; il miglioramento del rendimento energetico delle strutture; la costruzione e il potenziamento di impianti di approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili e di opere per la raccolta e la distribuzione dell’acqua sia al servizio dei fabbricati che per abbeverare gli animali; gli investimenti per diversificare l’attività in settori extra-agricoli (agriturismo, sviluppo integrato con il turismo montano, servizi educativi, sociali, didattici e per il tempo libero), ma fermo restando l’obbligo di proseguire il lavoro agricolo di alpeggio. Alla gara potevano partecipare i Comuni, le Unioni di Comuni e i privati proprietari dei fabbricati. A disposizione c’erano 9.800.000 euro. Il contributo è stato conteggiato su una spesa ammissibile compresa tra un minimo di 50.000 e un massimo di 200.000 euro, assegnando un importo, rispetto al richiesto, del 90% agli Enti pubblici e del 50% ai privati.
Dal territorio regionale sono arrivate 96 domande. Di queste, 68 (58 dei Comuni e 10 dei privati) hanno ottenuto l’ammissibilità e la finanziabilità per un totale richiesto di 11.532.009,9 euro e un contributo erogabile di 9.696.868,73 euro.
In provincia di Cuneo sono entrate in questa graduatoria 29 istanze (25 dei Comuni e 4 dei privati), con progetti per 4.590.176,5 euro e un importo concedibile di 3.896.863, 42 euro (il 40% del totale finanziato in Piemonte). I beneficiari, in ordine di graduatoria, sono: Giovanni Dalmasso (proprietà a Crissolo, contributo erogabile di 100.000 euro); Comune di Marmora (180.000 euro); Comune di Monastero Vasco (proprietà a Frabosa Soprana, contributo erogabile di 84.094,47 euro); Comune di Entracque (180.000 euro); Comune di Magliano Alpi (proprietà in valle Corsaglia, contributo erogabile di 180.000 euro); Comune di Roaschia (180.000 euro); Comune di Acceglio (180.000 euro); Comune di Villanova Mondovì (proprietà a Roccaforte Mondovì, contributo erogabile di 112.576,67); Comune di Mondovì (proprietà a Roccaforte Mondovì, contributo erogabile di 178.728,98 euro); Comune di Limone Piemonte (170.625 euro); Frabosa Sottana (170.215,40 euro); Ostana (172.731,20 euro); Società Agricola Chicchi di Tradizione (proprietà a Canosio, contributo erogabile di 46.343,85 euro); Comune di Castelmagno (124.795,80 euro); Comune di Demonte (178.990,77 euro); Comune di Garessio (141.037,20 euro); Società Agricola Eredi di Rastello di Marinella Pioppi (proprietà a Roccaforte Mondovì, contributo erogabile di 100.000 euro); Comune di Pamparato (63.301,29 euro); Comune di Stroppo (87.812,96 euro); Comune di Celle Macra (46.363,50 euro); Comune di Montaldo Mondovì (proprietà a Frabosa Soprana, contributo erogabile di 90.363,57 euro); Comune di Viola (168.053,92 euro); Comune di Vernante (180.000 euro); Comune di Canosio (180.000 euro); Comune di Roburent (150.544,68 euro); Diego Martin (proprietà a Bellino, contributo erogabile di 46.525,45 euro); Comune di Prazzo (134.370,71 euro); Comune di Bagnolo Piemonte (125.388 euro); Comune di Frabosa Soprana (144.000 euro).
Altre 25 domande (17 dei Comuni e 8 dei privati), per una richiesta totale di 4.161.193,37 euro e un contributo erogabile di 3.214.777,80 euro, sono state ritenute ammissibili, però non finanziabili per la mancanza di risorse. Di queste, 5 (2 dei Comuni e 3 dei privati, finanziamento richiesto di 933.552,23 euro e contributo erogabile di 617.794,20 euro) riguardano fabbricati di alpeggio in provincia di Cuneo. Si tratta, in ordine di graduatoria, delle istanze presentate dai Comuni liguri di Mendatica (proprietà a Briga Alta, contributo erogabile di 180.000 euro) e di Montegrosso Pian Latte (proprietà a Briga Alta, contributo erogabile di 159.790,68 euro) e di Davide Morel (proprietà a Pontechianale, contributo erogabile di 98.625 euro); Roberto Pretto (proprietà a Pontechianale, contributo erogabile di 91.128,52 euro); Società Terre di Castelmagno (proprietà a Castelmagno, contributo erogabile di 88.250 euro). Ulteriori 3 domande (nessuna della provincia di Cuneo) sono state dichiarate non ammissibili.
“Con questa terza misura del Psr riservata agli alpeggi - dichiara l’assessore regionale allo Sviluppo della Montagna, Alberto Valmaggia - favoriamo gli investimenti sui fabbricati utilizzati dai malgari, con l’obiettivo di mantenerne e migliorane la funzionalità nel rispetto della loro particolare connotazione architettonica e paesaggistica. Il recupero conservativo delle strutture consente di ottenere due scopi: garantire la continuazione dell’attività tradizionale della transumanza estiva che, mantenendo l’equilibrio vegetativo del pascolo in quota, assicura, di conseguenza, la conservazione delle stesse zone montane come elemento paesaggistico di pregio. In questo modo, con i contributi dei precedenti Bandi per l’accesso viabile e la costruzione di infrastrutture al servizio degli alpeggi, completiamo un percorso di sostegno alle aree montane di pascolo. Nelle graduatorie delle tre misure ci sono domande al momento escluse dal contributo per la mancanza di risorse: è nostra intenzione finanziarle appena si renderanno disponibili altri soldi”.