Riceviamo e pubblichiamo l'analisi del voto dell'ultimo weekend da parte della lista Piccoli Comuni.
“Comuni: Identità e storia” è la sintesi della nostra filosofia politica e non partitica. Pur non avendo raggiunto i voti sufficienti per eleggere un consigliere provinciale la lista dei “Piccoli Comuni della Granda” desidera ringraziare tutti coloro che ci hanno appoggiato con il loro voto. Certo le elezioni Provinciali non sono un’avventura facile, gestita dalle grandi correnti partitiche senza possibilità di rivolgersi direttamente ai nostri cittadini, ma per un insieme di amministratori e sindaci che si sono uniti per proporre una nuova visione culturale e politica del territorio qualche giorno prima della presentazione delle liste senza alcun appoggio pur minimo di partiti o movimenti, i risultati ottenuti sono veramente stati eccezionali.
In queste elezioni sono stati proprio i piccoli comuni il soggetto maggiormente penalizzato partendo dalla totale mancanza di seggi nelle remote zone del Cebano-Monregalese e nella parte estrema della provincia verso il Torinese. Abbiamo incontrato Sindaci ed amministratori che hanno dovuto fare due ore di macchina per poter votare, per esercitare un diritto sancito dalla costituzione, sapendo che il loro voto ponderato contava pochissimo. 14 voti ponderati di un consigliere di un piccolo comune con meno di 3000 abitanti contro 250 voti ponderati di un consigliere di Cuneo e Alba o contro 189 voti di un consigliere fascia comuni con popolazione tra i 10.000 e 30.000 abitanti. Una discriminazione assurda, dove gli ultimi continuano a rimanere gli ultimi. Se poi analizziamo l’attuale rappresentatività della Provincia a livello geografico veramente la non elezione del capolista dei Piccoli Comuni ha lasciato un vuoto enorme Da Sommariva Bosco/Bra fino a Barge, Venasca e Cuneo questa enorme sacca di territorio non ha rappresentanti e in queste zone esistono anche grandi centri quali Racconigi, Savigliano, ecc... Per questi motivi il gruppo dei piccoli Comuni continuerà a organizzarsi e proseguirà la propria battaglia democratica. Alcuni esponenti di spicco del partitismo provinciale quasi con commiserazione ci hanno personalmente e pubblicamente derisi. Non siamo avvezzi a offenderci anzi, queste affermazioni di basso livello ci spingono sempre più a lavorare per i nostri territori che rischiano una desertificazione sociale e economica Per la prima volta abbiamo cercato di unire le Terre di Mezzo, la Pianura, le Città e la Montagna in un unico progetto. Pur fuori, per adesso, dal Consiglio Provinciale continueremo a fare proposte, a credere in quel che facciamo, chinando la testa se necessario, coscienti che le battaglie per difendere principi fondamentali si vincono con il silenzio e l’umiltà e non con proclami e inutili selfie. Nel nostro programma elettorale avevamo chiaramente scritto che un nostro obbiettivo era tentare di far uscire la nostra Provincia dall’isolamento ormai cronico di questo “cul de sac” geografico venutosi a creare forse proprio per la mancanza di apertura di visione europea così tanto declamata a parole ma mai attuata nei fatti da parte di tanti esponenti partitici della nostra bella Granda. Ci proveremo! Ancora grazie a tutti coloro che ci hanno sostenuto e che vorranno unirsi a noi.
Lista Piccoli Comuni della Granda