L'esposto presentato dall'attuale presidente della Provincia Federico Borgna contro il Governo Gentiloni, ossia contro i massimi vertici di quel Pd del cui appoggio egli si avvale come presidente provinciale e vorrebbe avvalersi anche come sindaco di Cuneo, è la conferma dei livelli oramai assurdi di ipocrisia raggiunti dal centrosinistra.
L'origine della protesta è infatti nei continui tagli inflitti da Roma agli Enti locali, e ancor più dolorosi proprio per la Provincia.
Una circostanza che, mi permettano il presidente e la giunta Pd-Forza Italia in carica dal 2014, è ben tristemente nota da anni, dal momento che come assessore provinciale della precedente Amministrazione guidata da Gianna Gancia, oggi capogruppo della Lega Nord in Regione, partecipai ai processi decisionali che portarono l'Ente Provincia a richiedere con determinazione, in via legale, somme promesse e mai erogate dal ministero dell'interno fin dai tempi del governo Monti.
Risorse finanziarie con cui avremmo potuto bilanciare i dolorosi tagli lineari centralisti, e nella rivendicazione delle quali non trovammo sostenitori particolarmente accaniti nel Pd all'epoca all'opposizione.
La situazione degli insufficienti fondi di cui l'amministrazione provinciale dispone è quindi conosciuta da tutti da almeno cinque anni, e non mi risulta che Borgna, che nel 2012 era già sindaco di Cuneo, come Comune capoluogo abbia mai sostenuto tale battaglia di giustizia economica per i nostri territori.
Il presidente oggi in carica era consapevole del fatto che i fondi sarebbero venuti meno già in sede di approvazione dell'ultimo bilancio "virtuale" in corso Nizza e già quando si schierò a favore del sì al referendum costituzionale di Renzi, che se fosse stato approvato il 4 dicembre scorso avrebbe definitivamente svuotato le casse della Provincia lasciando dipendenti e funzioni amministrative senza copertura.
Invitiamo pertanto il presidente Borgna a partire dall'esposto e dalle iniziative legali già predisposte dalla passata Amministrazione della quale ho avuto l'onore di far parte.