“Questo sarà, quasi certamente, il mio ultimo mandato da consigliere comunale”. Già nelle ultime sedute dell'assemblea cittadina del capoluogo, Beppe Lauria aveva fatto intendere che la delusione post-elezioni del mese di giugno non si era assopita. Quando l'ex candidato sindaco aveva annunciato il suo ritiro, gli addetti ai lavori avevano pensato a una boutade, invece sembrerebbe che questi abbia intenzione di fare sul serio, come ci ha confermato in un'intervista telefonica: “Nonostante siano passati quattro mesi dalle elezioni comunali sono ancora molto deluso e amareggiato. Molti passano da una parte all'altra, io volevo essere più realista del re, ma me la sono presa in quel posto”.
Lauria tiene alla sua fama di 'duro e puro' della politica e a domanda diretta sulla ricandidatura alle prossime comunali non se la sente di rispondere con una chiusura netta: “Vedremo, nel 2022 sarò all'alba dei sessant'anni. Ad oggi lo escludo”. Uno spiraglio per i suoi elettori c'è. Nonostante le ambizioni del battitore libero della destra siano ben altre, questi può contare su un importante bacino di consensi personali (alle elezioni comunali di giugno era quasi al 6%, davanti al candidato sindaco del M5S).
Nonostante sia anche il presidente del circolo Schermistico di Cuneo, Lauria non è mai stato il tipo da entrare nelle discussioni in punta di fioretto, ma quando gli si chiede un excursus storico sul centrodestra locale prende in mano la clava, ricordando le comunali del 2012 : “Contro alla mia candidatura a sindaco c'erano Bertone, Fino e Cravero (già consiglieri comunali di Forza Italia Cuneo n.d.r.). Dicevano che non andavo bene perché ero troppo divisivo: ora capisco il perché, visto che sono passati tutti dall'altra parte”.
Lauria si è candidato a sindaco nelle ultime tre competizioni elettorali per il Comune di Cuneo (2007, 2012 e 2017), ma non dimentica i tempi in cui era assessore in Provincia, lanciando un'altra stoccata a Riccardo Cravero: “Era quello che andava a chiedere la mia testa alla Gancia (ex presidente dell'ente di corso Nizza, oggi consigliera regionale n.d.r.) per prendere il mio posto. Sa fare solo una cosa: prendere i voti. Ma questa volta è rimasto fuori, ha puntato sul cavallo sbagliato”.
C'è il tempo anche per gettare uno sguardo alle politiche del prossimo anno e al 'nemico' Enrico Costa, con il quale ha avuto parecchi dissidi: “In provincia di Cuneo il centrodestra si appresta a prendere un'altra batosta. Mi chiedo come certa gente non si vergogni: è uscito dalla maggioranza in zona Cesarini per rifarsi una verginità. Fino a ieri votava tutto quello che gli diceva il Partito Democratico, ora viene a spiegarci che lui è liberale. Probabilmente quelli che partecipano al suo convegno non sanno che non è più ministro, altrimenti non si spiega perché dovrebbero andarci”. Il riferimento è alla conferenza del 14 ottobre in quel di Vicoforte Mondovì, organizzata dall'ex ministro in quota Ncd.
Colui che alle precedenti regionali fu il primo escluso della sua lista ne ha anche per gli elettori: “Gli albesi alle elezioni votano albese, mentre il cuneese riesce a votare per l'albese (il riferimento è all'europarlamentare Alberto Cirio, che a Cuneo ha preso 500 voti n.d.r.)”.
Insomma, nonostante sullo scenario politico del centrodestra si trovi a lottare solo contro tutti, il leone ferito non sembra voler mollare e per il prossimo Consiglio comunale ha già pronta un'interrogazione sul concorso dei vigili indetto dal Comune di Cuneo, e una (insieme ad altri firmatari) per conoscere i dettagli delle spese sostenute per l'Illuminata. Il 2022 è ancora lontano.