Riceviamo e pubblichiamo dal segretario provinciale del Partito Comunista di Cuneo, Graziano Gullotta.
La federazione provinciale del Partito Comunista condanna fermamente l'atto volgare e razzista avvenuto nella notte di venerdì a Mondovì e indirizzato verso il figlio di Lidia Rolfi, testimone del lager di Ravensbruck. Casi come questi, così come il risorgere di movimenti estremisti di destra e fascisteggianti, non nascono dal nulla: nascono dalla costruzione di un clima politico avvelenato dalla menzogna, dove l'equiparazione tra chi condannò e chi liberò viene approvata dai parlamenti (vedasi la recente risoluzione del Parlamento Europeo che equipara il nazismo al comunismo), e dall'insegnamento sempre più superficiale nelle scuole e nelle università del senso di quei decenni drammatici fatti di crimini padronali e di lotte popolari.
Tutti questi elementi contribuiscono a legittimare il fascismo come un'idea come le altre. Allo stesso tempo c'è un'ipocrisia enorme di chi pur facendo gli interessi dei padroni, come facevano i fascisti, cerca di appropriarsi di un finto antifascismo a scopi elettorali, per nascondere la propria intima essenza di partiti antipopolari. Come comunisti abbiamo il dovere e la responsabilità di mantenere alta la guardia contro entrambe queste deviazioni contro il popolo e contro i lavoratori.