Torna a scomodare la
metafora dei “tre caballeros”,
Giancarlo Boselli, per parlare dei sussulti che a suo dire agiterebbero la maggioranza cuneese in questi giorni, in particolare il Centro che sarebbe pronto a dividersi tra la “destra” interna di Serale, la “sinistra” di Clerico e la linea “continuista” di Collidà.
“La notizia di oggi - dice il capogruppo di Indipendenti ai colleghi consiglieri -
è che uno dei tre ‘caballeros’ avrebbe aderito al Partito Democratico e che la cosa sarebbe tenuta in stand by, ma prima o poi verrà fuori”.
Sulla base di quanto Boselli aveva ipotizzato solo ieri nella sua periodica “nota gialla”, è facile intuire che il riferimento è all’assessore alla Cultura Cristina Clerico. Esponente di un centro che guarda a sinistra, protagonista perciò di polemiche arroventate con la destra (si veda la querelle sul giorno del ricordo, di recente), l’avvocatessa 49enne è data in avvicinamento al Pd dopo che la sua lista, almeno a livello consiliare, si è schierata compatta con Cirio alle ultime regionali. “Non credo che un gruppo di centrodestra possa accettare un assessore iscritto al Partito Democratico” osserva da par suo il latore di questa indiscrezione.
In assenza di repliche dall’interessata - mai nominata direttamente - tocca alla sindaca Patrizia Manassero, cui era rivolta l’interpellanza, rispondere per le rime a Boselli. Non sul possibile cambio di colore di un esponente della giunta (su cui non arrivano smentite, annota l’interpellante), ma sulla tenuta della maggioranza: “Ho letto la ‘nota gialla’ sui tre caballeros: nella realtà penso ce ne sia un quarto, innominato, che sta lavorando per me. Il quarto ‘caballero’, consigliere Boselli, è lei, perché queste reazioni ricompattano la maggioranza”. Una stilettata che si allarga a tutti i gruppi della variopinta minoranza, accusata - tra le righe - di eccessiva tendenza all’“inciucio”: “Nella stessa piazza insieme non vi avevamo mai visti, una volta ci si prendevano le botte pur di non lasciare che altri parlassero. A questa confusione chiedo di fare molta attenzione: non mi sento sotto ricatto e non penso alle dimissioni, ma soprattutto non lo farei per lasciare spazio a questa ambiguità, che non mi lascia serena”.
Il riferimento ai “tempi andati” indigna dalla destra Beppe Lauria (Indipendenza!): “Il richiamo alle botte lo trovo di cattivo gusto, perché appartengo a quella gioventù che in piazza c’è andata e in barba alla democrazia che lei pensa rappresentare si è presa le botte”. “Ho fatto un riferimento alla storia di Cuneo e ho detto che per me era discutibile quel passaggio, però è avvenuto” ribatte la prima cittadina. Botte (e risposte) a parte, nemmeno lei nega che l’ultima campagna elettorale su fronti opposti - il Centro con Cirio, il Pd e gli alleati con il centrosinistra - abbia lasciato il segno. Ma puntualizza: “Non abbiamo mai ‘venduto’ un’alleanza politica chiusa, abbiamo anzi sempre parlato di centro-centrosinistra”.
Tesi riproposta dagli altri portavoce dei vari gruppi di maggioranza. “Credo sia la quarta o quinta volta che Boselli utilizza il mantra delle dimissioni per guadagnare un titolo in più” attacca Claudia Carli: “La sindaca non rischia di essere ostaggio di una lista che ha più consiglieri del mio gruppo, ma non significa che abbia più capacità” aggiunge la capogruppo del Pd, avvisando i colleghi centristi. “Siamo nel posto giusto da due anni e le nostre idee sono conosciute a tutti” aggiunge Stefania D’Ulisse a nome di Cuneo Solidale Democratica: “La nostra fiducia alla sindaca è sempre la stessa, c’è da dire che per governare bisogna allearsi”. “Sono due anni che sentiamo una campagna terroristica, eppure questa amministrazione ha continuato a lavorare” interviene Mario Di Vico (Crescere Insieme), sottolineando: “Non vedo persone di destra in questa maggioranza, semmai di centro”. E dal centro, appunto, arriva una risposta attesa, dalla ex candidata alle regionali Maria Laura Risso: “Alle regionali ho appoggiato una persona capace, Marco Gallo, al di là dei colori politici. Abbiamo dalla nostra parte un assessore che si interesserà del territorio cuneese e della montagna, non vedo perché dobbiamo a tutti i costi scannarci”. Bando alle ambiguità, forse.