CUNEO - Cuneo 2022, il candidato sindaco del centrodestra sarà un ‘fratello d’Italia’?

Prime mosse del partito di Giorgia Meloni, domenica scorsa la riunione per la formazione della lista. Gira il nome dell’avvocato Coggiola, ma il consigliere regionale Bongioanni frena: ‘’Prematuro parlarne’’

Samuele Mattio 17/10/2020 08:15

 
A chi non è avvezzo ai meccanismi della politica la scadenza elettorale del 2022, quando il sindaco di Cuneo Federico Borgna dovrà lasciare palazzo Civico dopo aver raggiunto il limite dei due mandati, sembra un evento lontano nel tempo. Eppure è proprio in queste settimane, a circa un anno e mezzo di distanza dall’inizio della campagna elettorale, che sono in corso contatti e ammiccamenti volti a disegnare o distruggere alleanze.
 
È un dato di fatto che egli ultimi vent’anni il centrodestra cuneese non ha mai dato idea di programmazione a lungo termine, spesso decidendo il candidato quando gli avversari avevano già le liste pronte: gli effetti si sono visti allo spoglio. Nel 2007 - vittoria di Alberto Valmaggia al primo turno - il candidato del centrodestra, il notaio Carlo Alberto Parola, si fermò al 36%, la stessa percentuale che cinque anni dopo (2012) permise a Federico Borgna di andare al ballottaggio a battere Gigi Garelli, mentre il centrodestra si divise con Marco Bertone (Popolo della Libertà) fermo al 7,54% e Claudio Sacchetto (Lega) al 9,76%. 
 
Nel 2017 l’ex senatore Giuseppe Menardi ha ricompattato la coalizione, ma mentre Borgna si è confermato con il 60% dei voti il centrodestra ha collezionato il peggior risultato di sempre, fermandosi intorno al 14%. Menardi, forse deluso dall’andamento del voto, si è dimesso dalla carica di consigliere comunale  dal Consiglio comunale senza neanche sedersi tra i banchi di palazzo Civico. Nelle ultime tre tornate la costante è stata la candidatura a sindaco del ‘dissidente’ Beppe Lauria, stabile tre il 6 e l’8%, ma le avventure in solitaria del battitore libero della destra non sono certamente sufficienti a giustificare un trend così negativo. 
 
Alle ultime elezioni politiche a Cuneo il centrodestra ha vinto sia alla Camera che al Senato. Nella corsa per Montecitorio il ‘giovane padano' Flavio Gastaldi ha battuto il viceministro all’Agricoltrura uscente Andrea Olivero per 11.278 voti (36,35%) a 9.884 (31,86%), e anche la sfida per palazzo Madama ha riportato un risultato analogo: il forzista Marco Perosino ha superato l’attuale prima cittadina di Verduno Marta Giovannini per 10.522 voti (31,09%). Movimento Cinque Stelle fermo al 22%.
 
È evidente che nonostante un terreno potenzialmente fertile il centrodestra non sia mai riuscito ad allestire una coalizione in grado di conquistare il Comune. E se al primo mandato di Borgna si poteva certamente addurre una connotazione centrista, con l’arruolamento di ex forzisti ed ex Udc, il secondo mandato, imbarcato il PD, ha avuto una svolta a sinistra, con una contrapposizione più netta (ma mai esasperata).
 
In attesa di capire se l’attuale maggioranza resterà unita intorno a un unico candidato sindaco o, come più probabile, si spaccherà proponendo soluzioni alternative tra loro, i maggiorenti della coalizione sovranista stanno cercando di individuare un candidato intorno al quale costruire una lunga campagna elettorale, questa volta partendo per tempo. La spartizione dei capoluoghi di provincia sul territorio del sud Piemonte pare scontata: Gianfranco Cuttica di Revigliasco (Lega) si ricandiderà per il secondo mandato ad Alessandria, situazione analoga ad Asti dove toccherà al sindaco uscente Massimo Rasero (Forza Italia). Giocoforza il candidato alla successione di Federico Borgna verrà espresso da Fratelli d’Italia. 
 
Quali sono le tendenze nel partito di Giorgia Meloni? L’idea degli ultimi giorni è quella di candidare a sindaco l’avvocato e consigliere comunale in carica Alberto Coggiola. Eletto tra le file dei Moderati nella coalizione di sostegno a Borgna, è prima fuoriuscito dalla maggioranza per poi abbandonare il movimento di Giacomo Portas e costituire il primo gruppo di Fdi in Consiglio Comunale insieme all’ex forzista Massimo Garnero. Ex Partito Popolare e Udc, il nome di Coggiola non entusiasma i ‘fratelli’ più conservatori, che guardano di sbieco la massiccia campagna acquisti messa in atto dal partito di Guido Crosetto in provincia di Cuneo, inoltre il suo profilo non sarebbe ritenuto abbastanza forte per contrastare i big del centrosinistra. Di contro l’avvocato è molto apprezzato per la sua eloquenza, capacità che negli ultimi tempi scarseggia nel parlamentino di via Roma (e non solo).
 
Per il momento Coggiola resta un’idea, così come altre se ne stanno sondando, ma non è un mistero che già domenica scorsa i vertici del partito si siano riuniti per discutere del tema. La posizione ufficiale è di strategico silenzio. Interrogato sull’argomento il consigliere regionale Paolo Bongioanni non si sbilancia: “Alberto è un ragazzo capace, sarà certamente una delle nostre punte di diamante alla prossima tornata, ma è prematuro parlare di nomi”. Il profilo è tracciato: “Si cercherà un rappresentante della società civile con curriculum di rispetto e capacità dimostrate che possano essere funzionali al nostro progetto”, spiega. “Siamo lavorando per costruire una squadra forte con una grande aggregazione, c’è un dialogo per arrivare compatti alla scadenza - continua l’ex direttore dell’Atl del Cuneese, ammettendo che negli ultimi anni si è arrivati tardi - Nella prossima tornata elettorale vogliamo fare bene, arriveremo preparati e agguerriti per dare a Cuneo quello che si merita”. 
 

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