“Mi chiamo Silvio, se dicessi che scendo in campo parrebbe un déjà vu”. Ha esordito con una battuta il pasticciere Silvio Bessone alla conferenza stampa di presentazione della sua candidatura a sindaco di Cuneo. Nel pomeriggio di oggi, sabato 15 gennaio, nella sala conferenze del Cristal Hotel di Madonna dell’Olmo, l’imprenditore di Villanova Mondovì, accompagnato dal coordinatore nazionale del Movimento Autonomi e Partite IVA Maurizio Bianchi, ha illustrato i punti su cui verterà la sua campagna elettorale, incentrata in modo particolare sull’attenzione al mondo produttivo.
Titolare della Cioccolocanda al Santuario di Vicoforte, Bessone è tecnologo ed esperto in produzione del cioccolato, consulente internazionale per progetti solidali ed eco-compatibili in Brasile, Costa d’Avorio e Sri Lanka. Per l’imprenditore non è la prima esperienza politica. Nel 2012 fu candidato sindaco con Futuro e Libertà - il partito fondato dall’ex presidente della Camera e leader di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini - alle comunali di Mondovì. Non andò benissimo: raccolse soltanto lo 0,7% dei consensi.
Il quadro dipinto dell’attuale situazione della città è a tinte fosche: “L’attuale amministrazione comunale ha inserito il pilota automatico e ha toppato - ha detto Bessone -. Il centro storico è diventato deserto, sono moltissimi i negozi sfitti. Le isole felici sono poche, mentre dilagano le attività abusive: gli irregolari fanno quello che vogliono, mentre i regolari sono tartassati”.
Secondo il pasticciere la città avrebbe giovamento da una maggiore rappresentanza del mondo produttivo in Consiglio comunale: “Attualmente tra i consiglieri ci sono solamente 2 imprenditori su 32, serve un cambio di passo”. Poi un cenno all’età media piuttosto elevata tra gli aspiranti alla carica di sindaco: “A 56 anni sono il candidato più giovane, è preoccupante”. Gli altri che hanno già ufficializzato la loro corsa a palazzo Civico sono gli indipendenti Beppe Lauria e Giancarlo Boselli - entrambi sessantenni - e la settantenne Luciana Toselli. sostenuta da Cuneo per i Beni comuni e altre due liste.
Tanti i temi affrontati in modo critico, dal Movicentro (“non ci andrebbe neanche il mio cane perché avrebbe paura, la zona è in mano agli spacciatori”), fino a piazza Europa (“scelta divisiva”) e all’ospedale: “Perché toglierlo dal centro? Una scelta fatta per favorire i costruttori e non per i cittadini. Mi auguro che la magistratura apra gli occhi”. Bessone non sembra un tipo con troppi peli sulla lingua.
L’esponente degli autonomi ha anche risposto alle critiche arrivate via social sulla sua “non cuneesità”: “È tradizione che il sindaco venga da fuori. Anche gli ultimi primi cittadini Valmaggia e Borgna non sono cuneesi”, ha affermato. A onor del vero va detto che l’attuale sindaco è sì originario di Bernezzo, ma nel corso del suo mandato ha sempre vissuto in città, mentre Alberto Valmaggia è cuneese doc, così come (vado a memoria n.d.r.) gran parte dei suoi predecessori nell’età repubblicana.
Il candidato si è infine rivolto agli elettori: “Sono un imprenditore e un uomo libero e il movimento per cui mi candido è libero, non asservito ad alcun potere - ha concluso -. La mia squadra è preparata e stiamo studiando tutti i problemi della città, abbiamo idee importanti. Non ho paura di fare la figura del cioccolataio”. Qual è il bacino di voti a cui punta? “Gli astenuti, alle ultime elezioni erano il primo partito”.