Sono passati quasi ventitré anni dal 10 maggio del 1996 quando Luciano Violante, ex Pci, figlio di un giornalista costretto dal regime fascista a lasciare l'Italia, nel suo discorso di insediamento alla presidenza della Camera, chiese una riflessione sulle ragioni che, dopo l'8 settembre, portarono molti giovani a scegliere la R.S.I.. Ed era il 29 aprile di undici anni fa, quando Gianfranco Fini, leader di Alleanza Nazionale appena eletto sullo scranno più alto della Camera, parlò della necessità della ricostruzione di una memoria condivisa, a partire dal 25 aprile.
Di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia da entrambi gli episodi, ma il Consiglio Comunale di Cuneo svoltosi ieri, lunedì 29 aprile, in linea con il clima che si respira nel resto del paese ha dimostrato che la cosiddetta 'pacificazione' sul tema è ancora lontana. Un passaggio del discorso del presidente del Consiglio comunale, Antonino Pittari, in riferimento al 25 aprile, ha palesemente irritato il consigliere della destra, Beppe Lauria. "Negli ultimi anni alcuni movimenti di estrema destra che fanno esplicito riferimento al fascismo si stanno organizzando sul territorio e occupano spazio politico e mediatico. Si tratta di fenomeni diffusi e pericolosi, che cavalcando un disagio crescente e attraverso strumentalizzazioni tentano di accreditarsi come soggetti politici. Sono movimenti che vanno contro la nostra Costituzione" ha detto Pittari dopo aver rivendicato che Cuneo è antifascista e aver ricordato il sacrificio di 16 martiri, fucilati dai nazifascisti 72 ore prima della Liberazione.
Un discorso accorato quello del presidente, ma che non ha convinto Lauria: "Il suo intervento non fa bene a quanti festeggiano il 25 aprile - ha attaccato il consigliere di minoranza -. Io appartengo a quei partiti che lei ha chiamato in causa (CasaPound n.d.r.). Ho diritto o meno di parlare? Credo che al di là delle dichiarazioni di merito la mia parte sia stata nel tempo bistrattata oltremisura. Credo che lei abbia diritto di avere le sue idee, ma quando parla come presidente del Consiglio dovrebbe avere il rispetto di tutti. Inizi a essere democratico nei confronti di coloro che siedono qui dentro".
“Il mio discorso è di carattere generale, riferito a movimenti che secondo me sono fascisti" ha replicato Pittari, poi sostenuto dal consigliere della Cuneo per i Beni Comuni, Ugo Sturlese: “Siamo oltre ogni possibilità di tolleranza, ci sono valori nella costituzione che sono di tutti, ma la parte di Lauria si guarda bene dal dire che non rispetta la carta costituzionale”. La discussione si è poi conclusa e si è proceduto con l'ordine del giorno. Pacificazione 'raggiunta', almeno fino al prossimo Consiglio comunale.