A due anni di distanza dall’ultima volta la maggioranza di Federico Borgna torna a confrontarsi faccia a faccia su temi politici di prospettiva. Il vertice si terrà sabato 18 al “Saloon" di San Chiaffredo di Tarantasca, ancora una volta è stato scelto il locale del simpatico oste Alfio Lingua, molto apprezzato dalle parti di via Roma.
Gli appetiti interni alla coalizione sono parecchi, ma la buona cucina di Alfio non basterà a saziarli ed è probabile che a fine giornata, nonostante la pancia piena, a qualcuno possa restare “un leggero languorino”. A differenza dello spot dei Ferrero Rocher che andava forte negli anni ’90, difficilmente ci sarà l’Ambrogio di turno a risolvere la situazione. Offenderemmo l’intelligenza dei nostri lettori se ci mettessimo a spiegare che l’atavico impulso non ha nulla a che fare con la “voglia di qualcosa di buono”, ma piuttosto con una sorta di “volontà di potenza” che riguarda non soltanto il rinnovamento dei valori (o dei programmi in questo caso), ma anche e soprattutto la leadership dell’alleanza e la scelta del prossimo candidato sindaco.
Non è un mistero che le quattro liste che sostengono il convoglio Borgna (PD, Centro per Cuneo, Crescere Insieme e Cuneo Solidale e Democratica) viaggino insieme su vagoni diversi. Secondo alcuni osservatori non è assurdo pensare che qualcuno possa scendere alle stazioni che precedono il capolinea dell’appuntamento elettorale, fissato per la prossima primavera. Nei partiti di sinistra fuori dalla Große Koalition, in molti guardano alla deputata dem Chiara Gribaudo come colei che potrebbe rompere gli equilibri interni. Alla finestra Cuneo per i Beni Comuni di Ugo Sturlese e gli Indipendenti di Giancarlo Boselli, che potenzialmente potrebbero entrare nell’orbita di un PD a capo di un nuovo patto più spostato a sinistra, insieme ad altre liste d'area. Fantapolitica? Forse. Intanto stasera l’onorevole borgarina, di recente piuttosto abbottonata sulle manovre di casa nostra, lancerà in piazza Virginio le “Agorà democratiche”, rivolte ai giovani che hanno voglia di impegnarsi in politica. “L’obiettivo non è parlare di alleanze, ma costruire prospettive” ha dichiarato l’altro giorno. La linea è Chiara: sterzare a sinistra il volante della città.
Un risultato importante alle prossime amministrative di Torino potrebbe convincere i dem a proporre con più forza il nome di un candidato sindaco, imponendo un aut aut agli attuali alleati: o lo appoggiate o andiamo al voto per fatti nostri, con l’appoggio di altre liste (tra queste, oltre ai già citati Sturlese e Boselli, non è da escludere “Evoluzione” del giovane Pietro Carluzzo, che ha già incassato le simpatie dei Radicali di Filippo Blengino e che per il momento non si è esposto troppo sui progetti futuri). Molto dipenderà anche dall’andamento dei congressi locali che si svolgeranno nelle prossime settimane e dalle reazioni all’ipotesi di una corsa in solitaria tra gli attuali assessori e consiglieri del PD.
In molti, all’interno della maggioranza, si chiedono quale sia l’antidoto a queste divisioni che potrebbero indirettamente favorire il terzo incomodo, quel centrodestra che finora è rimasto in sordina. In camera caritatis si sussurra che il sindaco Federico Borgna dovrebbe prendere il mano il bastone del comando per serrare i confini della coalizione e “guardare avanti”, guidando la transizione al suo successore. Il nome arriverebbe in un secondo momento, una volta arginato il rischio di pericolose fuoriuscite.
Se sarà davvero così “lo scopriremo solo vivendo”, come cantava Battisti. Insomma, è probabile che dal vertice di domani non uscirà granché, ma è pur vero che chi getta un seme l'ha da coltivare se vuol vederlo a tempo vegetare.