CUNEO - Cuneo, Pd e civici giocano di sponda: il Centro è isolato in maggioranza

Sul “caso Acda” la sindaca ammette: “Non c’erano le condizioni per il rinnovo di Delfino”. Crescere Insieme e Cuneo Solidale pronti a federarsi per pesare di più

in foto: un momento della presentazione della lista La nostra Provincia

Andrea Cascioli 08/09/2024 08:44

“All’interno della maggioranza non si sono create le condizioni per un suo rinnovo come amministratore delegato di Acda”: a dirlo, nella commissione con i vertici dell’azienda partecipata dell’acqua, è stata la sindaca di Cuneo Patrizia Manassero, rispondendo a una domanda del consigliere Giancarlo Boselli di Indipendenti sulla sorte di Beppe Delfino.
 
Un’ammissione franca riguardo a ciò che ha portato alla mancata conferma del coordinatore di Centro per Cuneo, nella carica che copriva dal 2021. Certo Manassero ha badato a indorare la pillola, ringraziando l’ex ad “per il lavoro che ha svolto e soprattutto per lo stimolo portato sulla parte educativa ed energetica”, oltre a ricordare che “Delfino è consigliere di Cogesi e quindi a lui oggi affidiamo, con forza, una partita delicatissima che è il completamento della pubblicizzazione dell’acqua”. Tutto questo non basta, però, a cancellare lo smacco subito dai centristi ad opera delle altre forze di maggioranza, più che mai compatte nel porre un freno alle mire del gruppo. La forzatura sulla nomina in Fondazione CRC, dove Centro per Cuneo aveva abbandonato in modo plateale una seduta del Consiglio comunale, si è rivelata un azzardo eccessivo.
 
Se ne sono accorti gli stessi esponenti del Centro, tant’è che il capogruppo Vincenzo Pellegrino si è limitato a poche, inevitabili parole di circostanza, per commentare l’estromissione del suo mentore da Acda: “Confermiamo la nostra stima al management anche se, come Centro per Cuneo, eravamo di un altro avviso sulla nomina dell’ad”. Nessuna polemica. La politica, d’altronde, è fatta di opportunità e i centristi ne hanno perse più di una: prima di Acda c’era stata, appunto, la Fondazione Crc, con la nomina sfumata in favore di Gianluca Verlingieri, indicato dal Pd così come l’altra consigliera Luisella Cavallo. Anche un tentativo di accreditare Davide Dalmasso in Acsr è sfumato e così l’ex assessore all’Ambiente si è dovuto “accontentare” delle farmacie comunali.
 
Pensare che fin da prima delle elezioni erano stati proprio loro a tenere il pallino della maggioranza. Gli oppositori non hanno perso occasione per tacciare Manassero di essere una “sindaca sotto tutela”, costretta ad accettare i diktat dei centristi sui principali temi, da piazza Europa al biodigestore. Quando poi il gruppo consiliare, egemonizzato da Azione, ha rimarcato il suo sostegno al centrodestra nelle regionali, c’è stato chi ha interpretato la mossa come una campana a morto per il centro-centrosinistra cuneese. Contro questa eventualità pesano diverse variabili, a cominciare dal fatto che i quattro assessori in giunta non hanno nessuna voglia di lasciare il certo per l’incerto. Uno strappo prematuro - peraltro complicato dalla necessità di portare a casa i lavori del Pnrr - potrebbe spaccare il gruppo.
 
L’altro dato da tenere presente è il ricompattamento del centrosinistra cittadino, testimoniato da più segnali. L’ultimo in ordine di tempo è la partecipazione alle provinciali di Crescere Insieme e Cuneo Solidale Democratica nella lista La nostra Provincia, ispirata dal Pd. Giovedì il segretario dem Mauro Calderoni ha voluto accanto a sé gli esponenti delle due formazioni civiche, ad avvalorare la proposta di un “modello Cuneo” a livello provinciale: nella lista comune correrà la “solidale” Stefania D’Ulisse, con buone chances di elezione tenuto conto del peso ponderato attribuito agli amministratori del capoluogo. C’è di più, perché Crescere Insieme e Cuneo Solidale Democratica sono pronti a lanciare un’intesa politica, sotto forma federativa. Il primo passo è il cambio di denominazione del gruppo Crescere Insieme, ribattezzato Cuneo Civica: il coordinatore Marco Bertone per ora non aggiunge altro, se non che mercoledì verrà convocato un appuntamento di presentazione.
 
“Il nome ‘civici’ piace molto, ma realmente tali in maggioranza ci siamo solo noi e i solidali” ha detto Bertone a La Stampa. Osservazione che potrebbe non piacere agli alleati centristi, tenuto conto che la natura “civica” del gruppo è sempre stata rivendicata per giustificare la sua doppia fedeltà: al centrosinistra di Manassero in Comune, al centrodestra di Cirio in Regione. Quel che è certo è che la futura “terza gamba” della maggioranza scommette sul Pd, a differenza di quanto accadde nel 2012: all’epoca la scelta dei dem di rimanere fedeli all’esito delle primarie, sostenendo Gigi Garelli, fu ripudiata dagli alleati che gli preferirono la candidatura, poi risultata vincente, di Federico Borgna. Ora il Centro pare non essere più garanzia “di gravità permanente”, per dirla con il compianto Battiato.

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