CUNEO - Cuneo, sotto la tettoia di piazza Virginio Calenda punta il dito contro il 'mostro' dell'incompetenza

Il parlamentare europeo, introdotto da Costa e moderato da Ghisolfi, ha presentato il suo libro e lanciato il suo progetto per l'Italia

Redazione 01/10/2020 09:18

È la provincia Granda il nuovo campo di 'Azione'? Ieri sera, mercoledì 30 settembre, circa 500 percorse sono accorse in piazza Virginio all'evento che ha avuto come ospite centrale e relatore d'onore il parlamentare europeo Carlo Calenda, introdotto dal deputato monregalese Enrico Costa e coordinato dal giornalista-banchiere Beppe Ghisolfi.
 
L'occasione è stata la presentazione del libro di Calenda "I Mostri”, nel quale si trovano condensati antichi mali e nuove emergenze che stanno paralizzando e facendo arretrare il paese. Calenda, nel suo passato impegno da ministro dello Sviluppo Economico, si è distinto per il piano nazionale di "industria 4.0", primo esempio di programmazione organica di politica industriale del Paese da quando esiste la Costituzione repubblicana che la prevede fin dal 1948. 
 
Giunto a Cuneo al culmine della propria visita in Piemonte iniziata con la presentazione a Torino, il parlamentare europeo ha in premessa ringraziato tutti i presenti e gli intervenuti e, incalzato dalle domande e dagli spunti del moderatore Ghisolfi, ha sviluppato "pensieri e azioni" del suo progetto per l'Italia i cui fondamentali risiedono nel suo libro "I Mostri, e come sconfiggerli”.
 
Dal salotto-palchetto allestito sotto la tettoia di piazza Virginio, è stato affrontato il primo autentico "mostro" che affligge il Paese, ossia la non-conoscenza, la non-educazione, la non-competenza, mali trasversali da settori importanti del ceto politico oggi chiamato a governare e a legiferare, per arrivare fino a strati sociali tutt'altro che piccoli. Il grande problema delle leggi scritte male, con l'esempio plateale degli abusi patologici e macroscopici in fatto di fruizione indebita del reddito di cittadinanza - pagato dalle tasche degli operai e dei giovani precari, ha ricordato Calenda - e con quanto avvenuto a proposito dei cosiddetti decreti cura Italia e liquidità, nel quale importanti politici ma anche grandi firme del giornalismo confondevano il rilascio delle garanzie con la concessione dei prestiti, creando confusione e disorientamento tra famiglie.
 
“Leggi che sono il portato della mostruosa visione populistica del grillismo e dei pentastellati al comando e che - ha argomentato Calenda - pensano di abolire i problemi del Paesi, dalla povertà all'insicurezza, dando nomi salvifici ai decreti, ‘cura Italia, liquidità, sicurezza, spazza corrotti’”. 
 
“Assurdo che nel Paese che ha fondato il Rinascimento artistico letterario e scientifico, vi sia oggi il più basso numero e la più bassa incidenza di diplomati e laureati, il che si abbina tristemente a tassi di educazione e di cultura finanziaria ancora distanti - decreto liquidità docet - dai canoni di un Paese occidentale e storicamente settima potenza Industriale”. 
 
Proprio le vicende governative attuali - rispetto a cui Enrico Costa anche nei giorni scorsi ha ribadito la collocazione di Azione all'opposizione - hanno portato Calenda a intervenire sui temi della riforma elettorale, contestando tagli populistici alla democrazia rappresentativa, e sottolineando l'importanza di una revisione dei meccanismi di selezione della classe dirigente e di garanzia della governabilità: "Siamo per un sistema a vocazione maggioritaria, ma se si sceglie di privilegiare una soluzione di tipo proporzionale allora occorre puntare a un premio di maggioranza con clausola di sbarramento del 5 per cento perché se prendi meno di questa percentuale vuol dire che hai fallito e non puoi condizionare la vita dei governi”.

Notizie interessanti:

Vedi altro