CUNEO - Dopo 'i casi' Atlantia e Degiacomi, Sturlese torna sulla Fondazione CRC

Il consigliere comunale di minoranza ha chiesto al sindaco Borgna l'audizione del presidente CRC e dei nominati dal Comune di Cuneo nel Consiglio generale in Conferenza dei Capigruppo

r.c. 11/10/2018 15:26


Riceviamo e pubblichiamo una lettera al direttore del consigliere comunale di minoranza Ugo Sturlese nella quale l'esponente di 'Cuneo per i Beni Comuni' rende pubblica la richiesta al sindaco del capoluogo Federico Borgna di convocare il presidente della Fondazione CRC e i membri designati nel Consiglio Generale CRC dal Comune di Cuneo nella prossima conferenza dei capigruppo dell'assemblea cittadina.



Gent. Direttore,
le dimissioni di Degiacomi dal Consiglio Generale della Fondazione CRC, enfatizzate dalla dura presa di posizione in suo favore dell’ex-Sindaco Valmaggia, mettono in evidenza che qualcosa di profondo non funziona in Fondazione CRC, come peraltro nel sistema complessivo delle Fondazioni. Si tratta del secondo episodio di dimissioni dal Consiglio Generale dopo quelle date dal sottoscritto nel 2011 in polemica con la Presidenza Falco, del quale Degiacomi era stato collaboratore e candidato alla successione prima dell'affermazione del Gruppo di Genta. I fatti dimostrano che avevamo ragione a sostenere che le Fondazioni Bancarie sono diventate soprattutto strumenti di esercizio del potere, talora per fini personali talora per interessi di parte politica. Le dimissioni di Degiacomi seguono le vicende, da noi sollevate con un’Interpellanza nell'ultimo Consiglio Comunale, relative al "Conflitto etico di interessi" in capo a Giandomenico Genta, Presidente della Fondazione e nello stesso tempo dell'Organismo di Garanzia del maggior azionista della Società Autostrade, partecipata dalla Fondazione CRC con 50 milioni di azioni. Avevamo in quell’occasione sottolineato come “il regime privatistico, che sta alla base degli Statuti delle Fondazioni, le espone al rischio di conflitti di interesse, tutelati ed anzi favoriti dall’attuale ordinamento giurisdizionale, che derubrica tali situazioni nella sfera dell’ inopportunità etico-politica”. Questa ci pare la questione “ontologica” fondamentale , che la politica, dopo un acceso dibattito agli inizi del decennio scorso (ricordo interventi di Tremonti, Zingales, Boeri, Zagrebelski) ha frettolosamente accantonato. Su questo apparato strutturale si inseriscono le manovre politiche dei diversi schieramenti, che utilizzano strumentalmente l’enorme potere di influenza che hanno le Fondazioni attraverso una robusta capacità di erogazione di aiuti economici a vari Enti e Associazioni. In questo contesto, non facilmente decifrabile, vanno collocate le dimissioni di Degiacomi e la presa di posizione di Valmaggia, motivate da una giusta critica alla scarsa trasparenza dell’attuale gruppo dirigente della Fondazione (e del suo sistema di riferimento) e al cumulo di incarichi insostenibile sulla persona del Presidente, ma nel contempo forse anche rivolte a prevenire eventuali collocazioni non gradite in occasione delle prossime consultazioni regionali. Per fare un minimo di chiarezza su questa vicenda il Gruppo Consigliare “Cuneo per i Beni Comuni” ha richiesto oggi al Sindaco Federico Borgna una audizione urgente del Presidente della Fondazione e dei Consiglieri nominati nel Consiglio Generale su indicazione del Comune di Cuneo in un’apposita Conferenza dei Capigruppo, come già proposto nella citata Interpellanza.

Cordiali saluti,

Ugo Sturlese “Cuneo per i Beni Comuni”

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