Si chiamerà “Cirio Presidente - Piemonte Moderato e Liberale” la lista a sostegno del governatore regionale uscente Alberto Cirio. Il nome era già uscito, mancava invece il simbolo: la scritta “Cirio Presidente” campeggia in bianco su sfondo blu, cosa che forse farà un po’ storcere il naso agli alleati.
Alla “quarta gamba” del centrodestra era giunto un diktat preciso: no alle ricandidature di esponenti degli altri partiti - per esempio l’ex leghista canavesano Claudio Leone, che a lungo ha tentato di accasarsi in Fratelli d’Italia. Qualche malumore circonderebbe anche il nome di Gianluca Vignale, il fedelissimo capo di gabinetto del presidente, che però ha solo un ormai lontano passato in Alleanza Nazionale (area alemanniana, ai tempi) e potrebbe scendere in campo.
Il suo Piemonte nel Cuore è una delle cinque formazioni civiche riunitesi nel comitato promotore della lista pro Cirio, insieme ai Moderati con il sindaco di Leinì, Renato Pittalis, Torino Bellissima con il consigliere della Città Metropolitana di Torino, Enrico Delmirani, l’area cattolico popolare con il sindaco di Pragelato e dirigente nazionale di Tempi Nuovi, Giorgio Merlo, e in rappresentanza dell’area centrista liberale piemontese il sindaco di Montalenghe, Rita Ladu. Nella schiera di amministratori a sostegno del progetto spiccano due presidenti di provincia, l’astigiano Maurizio Rasero e il cuneese Luca Robaldo.
Per quest’ultimo si tratta di un atteso “ritorno a casa”, visto che il suo cursus honorum lo aveva cominciato da capo segreteria di Cirio: “Sono tornato a fare il segretario di Cirio” ha detto ieri, scherzando (ma suscitando anche qualche imbarazzo in sala), durante la presentazione del piano strategico Cuneo 2030. L’antefatto era un malfunzionamento del collegamento video con il presidente, a cui avrebbe dovuto passare la linea.
In tema di candidature, nella Granda è già sicura da mesi quella di Marco Gallo, sindaco uscente di Busca, che i manifesti “con Cirio” li aveva fatti stampare quando nemmeno era certo che la lista del presidente si sarebbe fatta. Si danno per più che probabili anche la candidatura della sindaca di Frabosa Soprana Iole Caramello - che quindi pescherà nella “riserva di caccia” preferita di un big in cerca di riconferma, il capogruppo di FdI Paolo Bongioanni - e della consigliera di Centro per Cuneo Maria Laura Risso, una delle “azioniste” in forza al gruppo guidato da Vincenzo Pellegrino. Sul fatto che il centrosinistra cuneese si ritrovi ad avere in casa un bel pezzo di centrodestra regionale molto si è detto, ma non è solo nel capoluogo che le candidature di rito ciriano agitano le acque. A Savigliano si era fatto il nome di Federica Brizio, ex forzista, oggi vicesindaca nella giunta civica di Antonello Portera: pare che non se ne farà nulla, onde evitare fibrillazioni all’amministrazione.
Un’attenzione particolare è dedicata alla sanità, il piatto forte del governo regionale. Cirio sa che da qui arriveranno le bordate più pesanti del centrosinistra e non vuole farsi cogliere impreparato. Tanto più considerando - a Cuneo ne sappiamo qualcosa - che al di là dei proclami il suo mastodontico piano di edilizia ospedaliera non procede ad ampie falcate. L’obiettivo, si dice, è infilare almeno un grosso nome dalla sanità in ciascuna lista provinciale. Alcuni di questi sono già noti: Franca Fagioli, direttrice del dipartimento di patologia e cura del bambino dell’ospedale Regina Margherita di Torino, l’oncologa Paola Varese, primario del reparto di Medicina Interna ad indirizzo oncologico dell’Ospedale di Ovada, nell’Alessandrino, Roberto Venesia, medico di medicina generale e segretario della FIMMG Piemonte che rappresenta i medici di famiglia, Giuseppe Palena, segretario regionale Fimp Piemonte (la federazione dei pediatri), Mario Minola, già direttore dell’Ospedale di Novara e direttore della sanità piemontese e Michele Colaci, presidente nazionale di Confapi Salute.
A Cuneo, per ora, non filtrano indiscrezioni. Ma potrebbe essere solo questione di tempo.