Il governatore Alberto Cirio, il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia e l’ex capogruppo Pd nella passata legislatura Domenico Ravetti sono i grandi elettori scelti dal Piemonte per partecipare alla votazione del prossimo presidente della Repubblica. Sono così rappresentati Forza Italia e Lega, per la maggioranza, e il Partito Democratico per l’opposizione.
I tre sono stati votati oggi a scrutinio segreto dal Consiglio regionale, riunito da remoto, dopo l’annullamento della prima votazione nella quale era stata registrata una discrasia fra il numero dei votanti e il numero di voti pervenuti dalle Pec dei consiglieri per lo scrutinio. Cirio ha ottenuto 30 voti, Allasia 28 e Ravetti 16.
La “coalizione Draghi” si compatta quindi anche a palazzo Lascaris, chiudendo all’ipotesi di una nomina a grande elettore per un consigliere di Fratelli d’Italia (il capogruppo Paolo Bongioanni) che era stata ventilata prima del voto, anche per calmierare le mire della destra sull’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale. Qui le manovre sono tuttora in corso: dopo il rinvio di dicembre, voluto dal centrodestra per avere il tempo di trovare un accordo, questa mattina l'aula convocata da remoto ha di nuovo rimandato l'appuntamento.
A chiedere la proroga alla prossima seduta, tra una settimana, è stata di nuovo la maggioranza. Si sa che il presidente, il leghista torinese Allasia, dovrebbe rimanere al suo posto. Forza Italia e la Lega non vogliono cedere ai meloniani gli incarichi di vicepresidente e consigliere segretario, al momento occupati rispettivamente dall’ex sindaco di Cervere Franco Graglia per i forzisti e da Gianluca Gavazza per il Carroccio. Sulla riconferma di quest’ultimo, però, pendono molti interrogativi.
Sul fronte delle opposizioni è già annunciata la staffetta tra i dem Mauro Salizzoni e Daniele Valle per la designazione dell’altro vicepresidente. L’ufficio di questore, al momento occupato da Giorgio Bertola del Movimento 4 ottobre, è rivendicato con forza dagli ex compagni di gruppo del Movimento 5 Stelle, per conto del quale Bertola era stato candidato alle ultime regionali prima di dar vita a una scissione insieme a Francesca Frediani. I pentastellati confidano di incassare almeno l’appoggio del centrosinistra per l’elezione dell’albese Ivano Martinetti, ma tra i democratici qualcuno potrebbe decidere di sparigliare le carte.