L’attento giornalista del Corriere della Sera Aldo Cazzullo sembra non perdersi una battuta nei corridoi di Montecitorio, dove in queste ore c’è grande fermento per l’imminente quarta votazione per il presidente della Repubblica Italiana.
Saranno le origini albesi, ma il cronista pare particolarmente attento alle affermazioni di Alberto Cirio. Secondo quanto riporta nella sua “diretta WhatsApp” sulla versione online del Corriere il governatore piemontese è tornato (nee aveva già parlato ieri n.d.r.) sulla questione dei “voti burla” che hanno caratterizzato le prime tre votazioni per il Quirinale. Liberi da ordini di scuderia, in quanto i leader di principali partiti non hanno ancora trovato un accordo per eleggere il nuovo capo dello Stato, i grandi elettori si sono sbizzarriti con la fantasia. Hanno collezionato voti i cantanti, sportivi, personaggi televisivi e chi più ne ha più ne metta. “Non si ha idea di quanto la gente si incazzi per i voti burla - ha detto Cirio a Cazzullo -. Mi chiamano artigiani di Cuneo, imprenditori di Biella: ‘a noi raddoppiano la bolletta e voi votate Nino Frassica!’. Basta, l’elezione del presidente della Repubblica è una cosa seria".
All’opinione del governatore il giornalista ha aggiunto una constatazione personale: “E per fortuna gli artigiani di Cuneo e gli imprenditori di Biella non sanno che a ogni votazione ci sono due schede fisse per Rocco Siffredi, pudicamente annullate perché non è il suo vero nome (si chiama in realtà Rocco Antonio Tano)”.
Ora lo sanno anche gli artigiani di Cuneo. Agli imprenditori di Biella ci pensi qualcun’altro.