Articolo pubblicato sul settimanale cartaceo di Cuneodice.it in edicola giovedì 30 giugno.
La rimonta di Franco Civallero si è fermata troppo presto. Il candidato del centrodestra, che aveva un importante svantaggio da recuperare al secondo turno, ha sì guadagnato voti, ma non abbastanza per impensierire la candidata del “centro-centrosinistra” Patrizia Manassero, che ha vinto con il 63,31% dei consensi. Rispetto al primo turno, quando aveva totalizzato 4.783 preferenze (19,84% in termini percentuali), l’esponente civico sostenuto da Lega, FdI, FI e SiAmo Cuneo ha guadagnato 1.284 preferenze, attestandosi a 6.067. Un bottino ragguardevole, ma non sufficiente. Al contrario la Manassero ha paradossalmente perso consensi. Dagli 11.319 voti collezionati il 12 giugno è scesa ai 10.467 di domenica scorsa, registrando un calo di 852 voti. Nonostante avesse dalla sua anche gli elettori di Luciana Toselli (4007 voti, per il 16,62% al primo turno), almeno virtualmente, l’ex senatrice non è riuscita a riportare i suoi sostenitori alle urne per la seconda volta in due settimane.
Come leggere questo calo? Il primo dato da analizzare è quello dell’affluenza: appena il 36,72% degli aventi diritto si è recato al seggio, poco più di uno su tre (contro il 54% del 12 giugno). Da quando esiste l’elezione diretta del sindaco non era mai accaduto che si recasse a votare meno della metà degli aventi diritto. Il picco più basso, finora, era stato il 53,49% del ballottaggio Borgna-Garelli nel 2012, seguito dal 59,80% del 1998, quando si confrontarono Elio Rostagno e Guido Bonino. Il dato peggiore di domenica scorsa lo si è registrato nella sezione 1, quella più numerosa, con 1504 aventi diritto: ha votato solamente il 16,09%. I cittadini con maggior senso civico risiedono invece a Roata Canale, dove si sono recati alle urne il 45,72% dei chiamati.
Oltre alla disaffezione generale alla politica (vedi approfondimento a pagina 6), per il caso di Cuneo ha certamente pesato l’importante distacco al primo turno. È probabile che gli elettori della Manassero più disinteressati abbiano preferito attardarsi in Liguria o in montagna, piuttosto che confermare la loro preferenza per la sua coalizione, dando per scontato l’esito finale.
Va detto, anzi scritto, che queste considerazioni sono puramente statistiche e buone per gli appassionati di numeri. Dal punto di vista politico contano poco perché il risultato della vicesindaco uscente non è mai stato in discussione. Tant’è che in nessuna delle 55 sezioni, tra altopiano e frazioni, Civallero è riuscito a raggiungere il 50% dei consensi. Il seggio in cui ci è andato più vicino è stato quella di Bombonina, dove ha ottenuto il 47,27%. Da sottolineare il 46,26% di Roata Canale, che conferma il centrodestra forte nelle zone rurali del Comune, tant’è che ha superato il 40% anche a Passatore, Ronchi, San Pietro del Gallo e Madonna delle Grazie. Sull’altipiano i seggi in cui ha collezionato i risultati migliori sono stati il 13 (46,32%) - dove votano i residenti della zona al centro delle polemiche per il degrado urbano, tra corso Giolitti e via Silvio Pellico - e il 19 di viale Angeli (46,56%). Segno che i cittadini di quel quartiere auspicano un cambio di passo nella gestione dei problemi sociali presenti.
Inutile sottolineare, essendo due i candidati al ballottaggio, che i risultati più deludenti della Manassero sono arrivati nelle sezioni in cui il suo avversario è andato meglio. Ma quali sono state le zone più favorevoli alla continuità? Il risultato migliore è giunto in frazione Confreria, dove la ex senatrice ha collezionato il 73,15% dei voti nel seggio 46 e il 73,13% nel seggio 45. Sopra il 70% anche uno dei tre seggi di Madonna dell’Olmo (il 42) - qui la nuova sindaca di Cuneo giocava in casa, essendo residente nella frazione resa celebre dalla battaglia del 1744 - e in tutti e quattro i seggi di largo Piero Bellino.